La penna degli Altri 03/10/2016 16:15
IL PUNTO DEL LUNEDI - Buffoni, Caputi, Garlando, Sconcerti, Crosetti
LAROMA24.IT - La Roma batte l'Inter e si rimette in marcia, restando a 5 punti di distanza dalla Juventus ma recuperandone 3 al Napoli, prossimo avversario al rientro dalla pausa per nazionali. Uomo partita Edin Dzeko, autore del gol che sblocca l'incontro e autore della sua miglior prestazione da quando è in giallorosso.
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Ecco i commenti di alcuni degli opinionisti più importanti della stampa, pubblicati sulle colonne dei quotidiani oggi in edicola.
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LEGGO (R. BUFFONI)
La Roma con un Dzeko finalmente all'altezza della sua fama e Florenzi al posto di Nainggolan elimina l'Inter in questo primo spareggio stagionale per la zona Champions. Vittoria fondamentale per i giallorossi che, comunque, non hanno risolto i problemi che continuano ad assillare la fase difensiva. Con 3 punti Spalletti durante la sosta potrà preparare meglio la trasferta di Napoli.
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IL MESSAGGERO (M. CAPUTI)
Roma e Inter non hanno tradito le attese. Obbligate a non perdere terreno si sono affrontate a viso aperto, mettendo in scena un vero e proprio festival di emozioni e occasioni. Quasi un inedito per il calcio italiano, ma in linea con pregi, difetti e limiti attuali delle due squadre. Per ambire a un campionato di vertice servono equilibrio tra i reparti e solidità difensiva, proprio ciò in cui difettano, per motivi diversi, Roma e Inter. La loro mancanza di continuità, in prestazioni e risultati, sta tutta li, ma i giallorossi sono un poco più avanti con il lavoro. Alla ripresa, contro il Napoli, l'esame della verità
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GAZZETTA DELLO SPORT (L. GARLANDO)
I giallorossi hanno vinto lo spareggio con l’Inter. Partita folle e spettacolare: squadre lunghe, difese di burro, attaccanti che arrivavano in porta col telepass. Tiri, sprechi, gol, emozioni. Come i bambini al parco. Saggezza tattica: zero. Se Arrigo Sacchi era davanti alla tv, gli sarà venuta l’orticaria. Non è in questa forma che Roma e Inter possono fare guerra alla Juve. Ma le potenzialità tecniche restano elevate. Serve a entrambe uno scudo tattico più equilibrato. Con i Banega si vincono le partite, con i Joao Mario i campionati. L’Inter è ora a 7 punti dalla Juve che ha battuto. Al momento è fotografata bene da questo paradosso: può tutto, ma anche niente. Come certi adolescenti cresciuti troppo in fretta che faticano a coordinarsi e a sfruttare la nuova forza. Dopo dischi e macchine, Spalletti ha tenuto seduto Totti e si è goduto Dzeko. De Boer invece ha schierato il suo 10, che ha già la testa altrove, e Jovetic gli ha guastato la partita con un fallo che neppure i bimbi al parco.
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CORRIERE DELLA SERA (M. SCONCERTI)
I nuovi limiti del Napoli aprono la porta a molti altri. Le prime mi sembrano Roma e Inter. All’Olimpico è stata una partita imperfetta ma importante. Roma e Inter, sia quando nel primo tempo si sono quasi prese a schiaffi sfiorando nelle occasioni il basket, sia quando nella ripresa l’Inter ha più accompagnato la gara, sono state due grosse squadre un po’ incompiute. La Roma con più fantasia, velocità e più lacune, l’Inter con accenni di nenia ma molta robustezza. Che alla fine abbia vinto la Roma è importante per la Roma, ma conta quasi poco per l’Inter, che è diventata comunque una grossa squadra
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LA REPUBBLICA (M. CROSETTI)
E' stata molto bella e folle, molto frenetica Roma-Inter, un western di praterie smisurate e assalti alle diligenze. Duello tachicardico, raro nella serie A di inizio autunno quasi sempre intorpidita nei ritmi. Inter come al solito in svantaggio, poi riemersa dalla palude ma condannata da un fallo assurdo di Jovetic: punizione di Florenzi alla Beckham, carambola beffarda sulla faccia di Icardi (di testa segna sempre) e vittoria giallorossa. Evapora il miraggio del secondo posto interista dopo la batosta di Praga ed è strano, perché i giocatori De Boer li avrebbe. Manca viceversa un'idea di squadra e non esiste alcuna applicazione alla cosiddetta fase difensiva. Nel primo tempo la Roma poteva fare a pezzi l' Inter, e nel secondo non c'è stata goleada anche perché Handanovic ha fatto vedere cose che voi umani... Il suo angelico tuffo a mano aperta sul colpo di testa di Dzeko è roba da collezionisti, andrà riguardato fino a consumare gli occhi.