Luciano Spalletti ci ha già ripensato, niente più doppie sedute. La squadra in questi giorni post-Torino gli è piaciuta per intensità e applicazione e poi di mezzo c’era anche la festa di Francesco Totti, meglio allentare un po’. Così la scelta di aumentare i carichi, che poi sia stata punitiva o meno di fatto fa poca differenza, è durata un solo giorno, lunedì scorso.

Spalletti deve fare soprattutto una cosa: lavorare sulla testa dei giocatori. Anche perché cambiarli è dura, vista l’esiguità della rosa attuale a sua disposizione. Da far crescere anche l’affidabilità di alcune alternative come i vari Juan Jesus, Gerson, Iturbe, Emerson e Fazio, tutti giocatori che ad oggi, chi per un motivo e chi per l’altro, non hanno mantenuto le attese.

Prima di tutto, però, bisogna recuperare l’efficienza di quattro giocatori chiave come Nainggolan, Salah, El Shaarawy e Perotti, per motivi diversi tutti lontano dal rendimento (altissimo) della seconda parte della scorsa stagione, quella marchiata Spalletti. In attesa che Gerson o Iturbe battano un colpo anche loro.

(gasport)