La penna degli Altri 17/08/2016 14:31
Roma, con Peres è difesa a 3 e mezzo
Non è arrivato in tempo per Porto-Roma ma sarà disponibile per Roma-Porto. Bruno Peres, 26 anni, terzino destro, brasiliano, 65 presenze e 6 gol in serie A con il Torino, è sbarcato ieri a Fiumicino per firmare un quinquennale (1,4 milioni netti, più bonus) e dire le frasi di rito: «Sono felice di iniziare questa nuova avventura. Non vedo l’ora di conoscere i nuovi compagni e mettermi a disposizione del mister. Nel frattempo farò il tifo davanti alla tv: forza Roma!». Luciano Spalletti si è detto «molto soddisfatto dell’arrivo di Bruno Peres: abbiamo preso un altro grande calciatore, come ne abbiamo già altri. Bisogna fin da subito capire che non ci sono onnipotenti, bisogna lavorare di squadra, perché è la squadra che fa risultati e classifica».
Il brasiliano sarà una chiave per quella difesa “a 3 e mezzo” che Spalletti vuole mettere nel database della squadra. Con il grave infortunio di Mario Rui, infatti, la Roma ha perduto il terzino di spinta che i giallorossi avevano cercato dopo il mancato riscatto di Digne. Bruno Peres può svolgere lo stesso compito sulla destra, anziché sulla sinistra, dove giocherà invece Juan Jesus. L’ex interista è sicuramente più difensore e può trasformare la linea a quattro in linea a tre. La duttilità è la qualità che Spalletti vuole immettere nella Roma 2016-2017. «Giocheremo quattro gare importantissime in dodici giorni — ha detto l’allenatore, riferendosi alle due partite contro il Porto e al campionato contro Udinese e Cagliari —. Ci servono venti giocatori pronti a darsi il cambio. Bruno Peres è questo tipo di calciatore: può giocare sia a destra che a sinistra e può fare sia il difensore che il centrocampista». La scelta del brasiliano è stata motivata anche dalla sua esperienza italiana: c’è poco da spiegargli, anche se la difesa giallorossa è stata rifondata quasi completamente. «Dovranno lavorare per trovare gli automatismi — ha detto Daniele De Rossi —: di solito quando stai andando bene è meglio cambiare il meno possibile».