La penna degli Altri 21/08/2016 18:19
IL PUNTO DELLA DOMENICA: Sconcerti, Giubilo, Calamai
LAROMA24.IT - Roma e Juve iniziano la Serie A 2016-2017 nel migliore dei modi, ovvero ottenendo i 3 punti. I giallorossi dopo un primo tempo in sordina calano il poker all'Udinese di Iachini, che nulla può di fronte all'assalto giallorosso del secondo tempo. I piemontesi, invece, vincono di misura, grazie al primo gol di Higuain in bianconero.
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Ecco i commenti di alcuni degli opinionisti più importanti della stampa, pubblicati sulle colonne dei quotidiani oggi in edicola.
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IL CORRIERE DELLA SERA (M. Sconcerti)
Forse c’è qualcosa di nuovo che si muove sul fondo del nostro calcio migliore. Qualche ombra di velocità diversa. Il primo tempo della Juve e il secondo della Roma sono stati fuori standard, con un possesso palla rapido da noi abbastanza dimenticato. Il problema della velocità di gioco è un problema di qualità. Per giocare di prima, e correre, bisogna saper gestire il pallone, la cosa più difficile. Juventus e Roma hanno questa qualità. Nessuna delle due è troppo orizzontale, la velocità annulla la larghezza. Si cerca la profondità con gesti rapidi. Non è una novità da poco. Spalletti la cerca da più tempo, Allegri continua semplicemente a cercare il suo modo migliore di vincere. Però è stato e resta questo il nostro handicap rispetto alle scuole migliori, soprattutto a livello di club. Più nel dettaglio, la Juve è stata più forte dell’avversario proprio quando lo ha disorientato con profondità improvvise. Una squadra perfino più attenta di un anno fa, meno tecnica dove comincia il gioco, ma davvero con tanti uomini capaci di prendere il risultato. Higuain non aveva mai segnato alla prima giornata, stavolta ci ha messo 8 minuti subentrando a Mandzukic e ricominciando a vincere la partita. La Roma ha una qualità simile alla Juve ma non la stessa avarizia, quel saper dare importanza anche ai particolari sporchi di una partita.
IL TEMPO (G. Giubilo)
Basta un secondo tempo devastante, alla Roma, per nobilitare il primo atto del nuovo campionato. Quattro gol all’Udinese e un solo messaggio negativo da questa partita. Nel primo tempo, ventuno stranieri in campo, più il solo El Shaarawy, che poi avrebbe lasciato il posto a un argentino, completando così un panorama inquietante. Dopo un primo tempo non esaltante, la Roma si è impadronita del palcoscenico, anche se per schiodare la barricata friulana, ha avuto bisogno di due calci di rigore, per altro solari. Forse il pensiero del match con i portoghesi ha indotto Spalletti a qualche concessione al turn over. Non aveva alcuna intenzione, la Juventus, di ripetere la partenza a handicap dell’anno scorso. Ha esercitato pressione costante, controllando agevolmente i tentativi della giovane squadra viola. Il gol di Khedira, non proprio un bomber per vocazione, ha messo presto la partita sui binari preferiti dalla formazione di Allegri, chiamata a onorare il ruolo di protagonista che le viene assegnato all’unanimità. Il poker della Roma regala un primato solitario di breve durata, quando Kalinic trova il colpo di testa vincente per il pareggio. Ma a quel punto, la Juve comincia a riscuotere i dividendi del suo più sontuoso investimento. Dopo un’ora di panchina, entra Higuain e quasi immediatamente trova la battuta di sinistro, difficile e vincente, che restituisce il vantaggio ai campioni e legittima la spesa sostenuta per un goleador di straordinario prestigio. Oggi si completa il primo turno e si attende una risposta dalle milanesi, che vogliono riconquistare posizioni perdute. Le occasioni migliori sembrano appartenere al Sassuolo, squadra più spettacolare del momento, e al Napoli, anche se il Pescara non è il più tenero degli antagonisti.
LA GAZZETTA DELLO SPORT (L. Calamai)
Il problema è capire chi potrà correre alla velocità della Juve. La Roma è partita bene. La squadra giallorossa in cinque giorni ha centrato due successi che l’avvicinano alla fase a gironi di Champions e la proiettano come una credibile alternativa in chiave scudetto. In serie A non c’è una coppia di attaccanti esterni più forte di Salah e Perotti. Ma Spalletti sorride per un altro motivo: aver recuperato Dzeko, un giocatore che sembrava perso. E’ stata la sua sfida estiva. E, almeno per il momento, l’ha vinta. Con lo Dzeko vero la Roma è più vicina alla Juve.