La penna degli Altri 13/06/2016 22:06

Il futuro assessore grillino a lezione dal cronista de "Il Tempo"

STADIO-TOR-DI-VALLE-TORRI-519x357

IL TEMPO (L. FRASCA) - Contrario. Ma soprattutto poco informato. Se il buon giorno si vede dal mattino, Paolo Berdini dovrà mettersi a studiare prima di metter mano al progetto del . Il noto professore urbanista è il papabile assessore della giunta di Virginia Raggi, qualora la candidata sindaco del MS5 la spunterà su Giachetti al ballottaggio.

Nei giorni scorsi aveva definito un "crimine" l'idea di costruire l'impianto a , superando anche lo scetticismo della Raggi e ieri, cercando di argomentare la sua posizione, ha dimostrato di conoscer ben pochi dettagli del dossier. Berdini è stato protagonista di un dibattito a Radio Radicale, al quale hanno partecipato il giornalista Fernando Magliaro, che sta curando per Il Tempo la dettagliata inchiesta sul progetto della Roma appena consegnato al Comune e in Regione per l'approvazione finale e il fotografo Oliviero Toscani. Nell'argomentare sa critica al dossier giallorosso, che a suo giudizio sarebbe "scellerato", l'urbanista che piace ai grillini spara numeri a casaccio e interpreta la legge a modo suo: "Non sono contrario all'edificazione degli stadi - spiega Berdini - c'è una legge che va rispettata. Sono anche un tifoso romanista, ma in tutte le città del mondo le amministrazioni comunali hanno indicato il luogo migliore per edificare. Invece a Roma siamo arrivati al paradosso che essendo l'area di priva di qualsiasi urbanizzazione allora il Comune dovrà costruire una serie imponente di opere pubbliche apparentemente a carico del privato, ma con gli oneri di urbanizzazione da consegnare al Campidoglio. Quei soldi potevano essere utilizzati ad esempio in un'altra area già abitata, invece noi spenderemmo 1 miliardo di euro per urbanizzare una zona deserta quando quel miliardo potrebbe fare la fortuna di almeno 400 mila romani. I soldi degli operatori privati servono, però lo stadio facciamolo da un'altra parte".

A quel punto le obiezioni di Magliaro riportano a galla il reale stato dei fatti: "E' la legge - ricorda il giornalista - che stabilisce la facoltà del privato a scegliere l'area, il Comune può solo rispondere si o no, a meno che non metta a disposizione delle società delle aree di sua proprietà, ma non è questo caso». Poi il cronista de Il Tempo ricorda che il costo totale previsto delle opere pubbliche è di 445 milioni di Euro e non di un miliardo come sostenuto dal professore universitario di urbanistica. Risposta? "A tutte le somme che so-no state messe "in chiaro", vanno aggiunti gli oneri straordinari e si arriva al miliardo". Un calcolo virtuale di Berdini, facilmente smentibile leggenda le carte. L'ex assessore all'Urbanistica della giunta Marino, Giovanni Caudo, non sì è fatto sfuggire l'occasione per sottolineare lo scivolone del suo possibile erede: «Rispetto le posizioni di tutti - ha scritto su - e accetto le critiche argomentate e fondate. Ma le bugie no! Non c'è nessun miliardo di mancato incasso di oneri per il Comune, semmai il contrario».

Evidentemente Berdini, nella migliore delle ipotesi, il progetto della Roma lo ha letto distrattamente,