La penna degli Altri 07/05/2016 14:06
Roma, la doppia sfida di Sabatini
IL MESSAGGERO (A. ANGELONI) - Walter Sabatini, in pratica, che cosa ha detto l’altro ieri a Perugia? Che Nainggolan e Pjanic sono sul mercato e che, forse, grazie alle sue doti di supereroe li salverà. E poi che altro (non) ha dichiarato? Che è meglio evitargli domande sul bilancio e sui conti della Roma da tenere sotto controllo. Ecco, diciamo che queste parole, a Trigoria, non sono state gradite al cento per cento. Jim Pallotta, ad esempio, aveva ammesso, poco più di quindici giorni fa, che avrebbe tenuto tutti e che la Roma ha e avrebbe bisogno solo di qualche rinforzo (operazioni di contorno a parte) estivo per competere con la Juventus. Baldissoni, invece, il dg giallorosso, aveva precisato che la Roma non aveva la necessità di cedere e che questa doveva essere solo vista come una opportunità di mercato, scegliendo di vendere e non essendone obbligati. Quindi, le trattative da qui a fine giugno, sono in mano e nella testa di uno che, diciamo così, non ha più tutti quei poteri (e consensi) che aveva prima e che lui stesso ha precisato di vedere e pensare solo fino al 30 giugno, data della fatidica prima scadenza con l’Uefa.
PENSIERI E PAROLE Il ds, giovedì a Perugia, ha fatto un punto su tutti i calciatori in bilico tra riscattabili e cedibili e ha parlato di strade alternative per trattenere chi, come Pjanic e Nainggolan, sono nelle mire dei maggiori club europei. Sono note le avances del Chelsea (dello United anche) per Radja e a quanto pare la Juve si sta facendo avanti seriamente per Mire, è proprio Allegri stesso a chiedere di lui attraverso amici romani: Max ha bisogno di un regista/trequartista, Pjanic è l’elemento giusto, a quanto pare (senza dimenticare che il bosniaco ha estimatori pure in Germania e Spagna), se non altro per la clausola di 38 milioni che lo libererebbe senza trattativa. La strada alternativa è come sostiene Sabatini «la mossa della coda del gatto maculato». Una sabatinata dialettica per semplificare l’acrobazia che dovrà essere fatta per evitare l’esodo. Nulla è possibile, il difficile è mettere tutto in pratica: la Roma ha bisogno di una quarantina di milioni per sistemarsi con il Fair Play finanziario. Altro che gatto maculato, qui ci vuole Nembo Kid. Maculato pure lui. La Roma deve fare cassa, entro il trenta giugno, per poter pagare gli acquisti (commissioni comprese).
CIFRE E CASSA Non cedere uno tra (o entrambi) Pjanic e Nainggolan significa avventurarsi in un percorso che porterà comunque meno delle cifre che entrerebbero per i due centrocampisti. Sabatini ci sta lavorano da tempo. Sanabria (pagato 5 milioni, non sono maturati i bonus che ne avrebbero fatti spendere 11), ad esempio, viene offerto a mezza Spagna, che ha apprezzato e riflettuto sull’attaccante. Quanto vuole la Roma? Una quindicina di milioni. Per un calciatore che ha segnato 11 gol in sei partite. C’è stima per questo giocatore ma il prezzo per ora non convince e un conto è uno che ti venga chiesto, un altro è offrirlo. Vedremo. Paredes (pagato 4,5 milioni, ne chiedono almeno 15), poi. La Roma ha ascoltato l’interesse inglese per il centrocampista ma aumenta con il passare del tempo quello del Milan. Che però aspetta di decidere chi sarà l’allenatore. Un altro ragazzo prodigio, sparito però dai radar della serie A da gennaio, è Sadiq. In questo momento non è valutabile, qui davvero ci vuole la mossa del gatto maculato per cederlo a grandi cifre. Cassa può essere fatta pure sacrificando ragazzi romanisti che hanno fatto bene in serie B e in A, ma parliamo di cifre non esaltanti, ma soprattutto piazzare cavalli stagionati come Doumbia e, se arrivano offerte serie, Dzeko (poi c’è la questione Alisson, vista la conferma del prestito di Szczesny). Il percorso è lungo, tortuoso e i tempi non sono lunghissimi. Dal primo luglio comincerà un’altra fase di mercato e chissà se dentro ci saranno ancora Pjanic e Nainggolan e soprattutto chissà se ci sarà ancora Sabatini.