La penna degli Altri 16/05/2016 14:06
Juve-Pjanic è fatta, anzi no. Anche Marotta smentisce: «Non è vero, è una balla»
LEGGO (T. ORMEZZANO) - La Juve e Pjanic sono vicini, ma la Roma conserva un certo ottimismo sul suo mancato passaggio al nemico: è convinta che i bianconeri non riusciranno a presentare 38 milioni cash in un’unica soluzione, come prevede la clausola rescissoria. E l’ad bianconero Marotta ieri ha smentito l’esistenza di una trattativa: «Pjanic da noi? Non è vero, è una balla!». Come se non bastasse, in agguato c’è pure il Bayern Monaco, a breve timonato da Ancelotti, grande estimatore di quel Pjanic che ovviamente lascia tutte le porte aperte, spalancate.
Molto se non tutto dipenderà del bosniaco, che ha chiesto un po’ di tempo per riflettere: la Juve lo intriga, ma per non “tradire” i suoi tifosi potrebbe emigrare all’estero (oltre al Bayern ci sono Real e Psg). Insomma, la trattativa per portare “Giotto” a pennellare allo Stadium non è così fluida, come era parso negli ultimi giorni. «Sabato la Roma ha smentito la notizia di un accordo tra la Juve e Pjanic. E io non ho altro da aggiungere», ha tagliato corto l’agente Becker, in arrivo in Italia per valutare (anche) la proposta della stessa Roma: rinnovo con adeguamento e cancellazione della clausola.
Ecco perché a Torino resta apertissima la pista per il 22enne portoghese André Gomes, la prima alternativa a Mire. La Signora ha fatto all-in, mettendo sul piatto 30 milioni più 20 di bonus. Ma il Valencia tiene duro e continua a chiederne 65. Su Gomes c’è anche lo United, pronto a investire 50 milioni anche per Morata, già soggetto alla “recompra” da 30 milioni del Real. E’ tutto fatto invece per il centrocampista 18enne brasiliano Matheus Pereira. Arrivato dal Corinthians per 8 milioni, nel weekend ha firmato con la Juve che medita di parcheggiarlo a Empoli. Un po’ come fece nell’estate 2007 con Marchisio, che ha saltato la festa scudetto perché reduce da un lavaggio artroscopico, intervento necessario per curare un’infiammazione al ginocchio operato. Nonostante tutto, la Juve «conta di rispettare i tempi di recupero agonistici previsti in sei mesi circa». Festa grande invece per i sudamericani Pereyra, Caceres, Dybala e il baby Vadalà, i più tiratardi nel locale che ha ospitato i (penta) campioni d’Italia.