La penna degli Altri 18/04/2016 13:34

Totti, l’ira di Spalletti: “Pari merito di tutti non di un giocatore”

spalletti bergamo
LA REPUBBLICA (F. FERRAZZA) - Avrebbe dovuto essere la partita per avvicinare il secondo posto, sfruttando la sconfitta del di sabato sera contro l’. E invece la Roma si ritrova a guardarsi con imbarazzo alle spalle, perché il 3-3 con l’Atalanta avvicina a meno quattro lunghezze proprio i nerazzurri, con la frattura tra e ormai insanabile. Pesante scontro tra i due rientrando negli spogliatoi dello stadio di Bergamo, per un rapporto che era al limite da mesi. Come se il gol di Francesco avesse fatto esplodere una pentola a pressione arrivata a non reggere la troppa tensione. Una frase del giocatore, la risposta di , con le urla che si alzano, volano insulti, e i due che vengono divisi. Poi il tecnico si presenta nervosissimo davanti alle telecamere. «La partita di oggi è stata una roba imbarazzante. Abbiamo diversi giocatori che hanno anche altre attenzioni e queste attenzioni bisogna distribuirle bene nella testa, altrimenti rischiamo di mettere in confusione un risultato come oggi. E mi riferisco a qualche giocatore che arriva tardi quel decimo di secondo, che non prepara bene la partita. Io li conosco, Roma è un po’ tentatrice, viene fuori il sole, sembra subito tempo di vacanze e si perde di vista quella che deve essere una distribuzione di attenzioni: la famiglia, la squadra, i risultati della squadra. Oggi abbiamo buttato via una possibilità, mamma, una roba…».
Arrabbiato e poco sereno soprattutto nei confronti di , visto quanto successo nel post partita. Basta una domanda sul momento di per farlo esplodere. «E’ sempre messo in discussione, Edin, lo anteponete sempre a : chiaro che vince Francesco e viene massacrato quell’altro. Sempre stato così a Roma, non ne volete due. Io ne voglio due. E invece si mette sempre questo dualismo e il ragazzo viene demotivato». E guai a sottolineargli che proprio un gol di ha raddrizzato la partita. «Non ha salvato niente, la partita l’ha salvata la squadra: se lui calcia la palla, fa gol, ma contano anche altre cose e la squadra ha vinto 9 partite senza di lui». L’argomento non sembra invece disturbare , con la società in silenzio sulla lite tra tecnico e numero dieci. Il diesse però rivela come la proprietà sia irremovibile sul futuro del numero dieci. «Non credo cambieranno le cose, c’è una precisa disposizione di . Però va dato atto al calciatore, e all’allenatore che lo fa giocare, che sta facendo cose importanti in questo momento».
Preoccupato : «Ora dobbiamo stare attenti all’, inizia a essere difficile il secondo posto. Ci è mancata cattiveria davanti alla porta, ma le occasioni le abbiamo avute. Sono contento per il gol di , perché si vede che i piedi e la voglia ci sono ancora e noi vogliamo dimostrare qualcosa insieme a lui». Squadra subito al lavoro oggi, visto che dopo domani, all’Olimpico, la Roma giocherà il turno infrasettimanale contro il Torino. E dovrà ritrovare, e far ritrovare, lucidità al gruppo.