La penna degli Altri 01/04/2016 14:31
Szczesny e i suoi fratelli. La Roma protegge il derby
Lasciare Roma senza aver mai subìto gol al derby: questo è l'obiettivo di Wojciech Szczesny. Dopo aver mantenuto la porta inviolata all’andata, il portiere polacco punta a fare la stessa cosa domenica: se addio a fine stagione sarà, almeno sarà col sorriso di chi non ha mai preso gol dai rivali cittadini. Ma a dargli una mano dovranno essere i compagni di reparto con cui è più abituato a giocare: Florenzi e Digne sulle fasce, Manolas e Rüdiger al centro.
Ieri, in un'intervista a Roma Radio, il portiere polacco ha lanciato messaggi chiari. Il primo: «So che il derby è una partita speciale, ma per noi deve valere tre punti come le altre. Siamo in buona condizione, il morale è alto, pensiamo soltanto alla vittoria». Il secondo: non sa dire cosa succederà in futuro con il suo rientro all’Arsenal, o forse non vuole, ma ci tiene a ribadire come lui a Trigoria si trovi benissimo: «Il calcio è sempre stato al primo posto nella mia vita. Qui sto avendo la fiducia di compagni, allenatore e tifosi, le cose vanno per il meglio. Il merito non è solo mio, ma anche di chi mi circonda. Gioco sempre e sono felice. Vedremo cosa accadrà, certamente spero che il prossimo anno sia Roma che Arsenal possano vincere i rispettivi campionati». Poi ha raccontato la ramanzina di Spalletti a Empoli, quando il tecnico lo ha ripreso per i troppi rinvii sbagliati chiedendogli se gli servissero gli occhiali: «La situazione era particolare. Quando è entrato Dzeko, che era in panchina, il mister mi ha chiesto di lanciare lungo per lui, uno dei lanci era fuori misura e allora Spalletti si è fatto sentire forte e chiaro. Da quel momento mi sono impaurito, avevo paura di affrontarlo negli spogliatoi. Può sembrare divertente, ma è significativo, Spalletti non accetta errori dentro e fuori dal campo, questo ha cambiato la nostra stagione. Questo suo essere esigente con tutti sta facendo la differenza».
In difesa però la Roma subisce ancora tanto: da quando è arrivato il toscano solo contro Sassuolo e Palermo è riuscita a chiudere senza subire reti. Colpa della difesa, ma colpa anche di una squadra che spesso gioca con un assetto molto sbilanciato.
(gasport)