La penna degli Altri 17/04/2016 22:32

Roma, Totti è ancora determinante: ma Spalletti non ci sta. Alta tensione e lite tra i due

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REPUBBLICA.IT (M. PINCI) - Forse ha ragione lui. non solo si sente ancora un giocatore: è ancora un giocatore. Lo dice nitidamente l'epilogo di Atalanta-Roma, una partita che la Roma aveva vinto nella prima mezz'ora e poi ha inopinatamente buttato via, rischiando di perderla. Se si è salvata (anche) stavolta lo deve al suo capitano. Ma l'epilogo del match è al veleno. Dopo la partita infatti nel corridoio degli spogliatoi, tra il capitano e è scoppiata una tesissima discussione che ha attirato l'attenzione di tutti, non solo dei romanisti.

LITE TOTTI-SPALLETTI - Un botta e risposta accesissimo, rumoroso, nel corridoio davanti agli spogliatoi. a fine partita aspetta la squadra nel corridoio davanti agli spogliatoi (era stato espulso) e l'accoglie dicendogli se non si siano rotti le scatole di fare figure simili da dieci anni. Messaggio evidentemente rivolto alla vecchia guardia. allora risponde, facendo riferimento al gol. esplode, urla, gli dice che bisogna pensare alla squadra e che è fuori luogo pensare a se stessi in quel contesto. I toni si alzano. Uno uomo dello staff dell'Atalanta passa di lì e racconta nello spogliatoio dei padroni di casa della lite. Le urla continuano nello spogliatoio romanista. Ma era nervosissimo anche durante la partita: ad accendere la miccia, l'esultanza del capitano al gol. Il tecnico era inveito urlando ai giocatori di non perdere tempo e di tornare a centrocampo per vincere. Dopo, durante un corner, un altro messaggio ad alcuni componenti dello staff, contro il tempo perso. E poi, rivolgendosi alla panchina, urla e strilli per dire che partite così succedono quando si pensa più alle serate che al campo.

URLA PURE CONTRO REJA - Nelle maglie del nervosismo spallettiano era già finito pure Reja, con cui l'allenatore romanista se l'era presa rimproverandogli di "parlare sempre". La lite verbale tra e arriva al culmine di un periodo tesissimo, con la questione del rinnovo di contratto che riempie i pensieri del numero dieci, il caso dell'intervista Rai seguita dall'esclusione contro il Palermo e poi le tante panchine del capitano. Alla discussione pubblica, hanno fatto seguito le dichiarazioni a fine partita di . " non ha salvato niente, la partita l'ha salvata la squadra. Se lui calcia la palla fa gol ma contano anche altre cose, la corsa, prendere in mano il pallino della partita e la squadra ha vinto nove partite senza di lui. Ha messo anche una buona palla, ma poteva metterne di più".

DECISIVO PER 3 GOL IN 4 PARTITE - Eppure il pareggio è arrivato proprio grazie al capitano. Gli sono bastati 7 minuti per realizzare in prima persona il gol del 3-3, che almeno salva la faccia. Con questo, è entrato in maniera determinante in 3 gol della Roma nelle sue ultime quattro partite di serie A (prima, due assist). Ci sarebbe stato il tempo pure per il terzo assist, perché in pieno recupero il capitano aveva mandato in porta con un'invenzione geniale: imbeccata però sciupata malamente dal centravanti a tu per tu con il dell'Atalanta. Era la palla che avrebbe consentito alla Roma di vincere e portarsi a -3 dal 2° posto del . , è cosa nota, non intende rinnovare il contratto di , in scadenza il prossimo 30 giugno. Non è una questione economica (lui giura di essere pronto a giocare gratis), dunque è evidentemente una questione sportiva. In fondo, fino a Bergamo, aveva giocato appena 271 minuti, l'equivalente di 3 partite intere, con un solo gol. Con l'Atalanta però la Roma in apnea che non riusciva a pareggiare s'è aggrappata a lui. Che già a dicembre aveva spiegato al presidente: "Io mi sento ancora un calciatore". A quasi quarant'anni, con quell'infortunio che a molti aveva fatto temere il peggio, era più che lecito dubitarne. Oggi però il campo dice altro.

LA PRECISAZIONE: "NESSUN CONTATTO FISICO" - "Quanto leggo mi sorprende molto visto che, essendo stato espulso, non sono rientrato nel sottopassaggio con i calciatori. Ho atteso i giocatori nello spogliatoio e, ovviamente, ho avuto da dire visto che non ero contento di com'era andata la partita". Così . "Smentisco nel modo più categorico che ci sia stata una lite o, peggio ancora, un contro fisico con chiunque dei 'miei' calciatori. Io non metto le mani addosso ai 'miei' giocatori. Adesso basta perdere tempo, da domani al lavoro per il Torino".