La penna degli Altri 19/04/2016 13:26
La Roma cambia pelle aspettando Higuain
IL MESSAGGERO (A. ANGELONI) - Atalanta-Roma è finita amaramente in archivio, con il problema Totti in testa ma tanti piccoli guai fisico/tecnici da risolvere in vista della volata per il secondo/terzo posto. La squadra è apparsa un po’ appannata, poco lucida nel gestire i momenti di difficoltà. Errori di concentrazione, probabilmente figli di una scalata impressionante fatta da metà gennaio a oggi: quattordici partite giocate, quattro pareggiate, una persa e nove vinte, totale trentuno punti, che hanno riportato la Roma lassù. Tanti meriti che non dovranno essere bruciati in questo ultimo rush finale. Domani c’è il Torino, all’Olimpico, dove la Roma non vince dalla gara contro la Fiorentina. Ok il Toro ma dopo c’è il Napoli.
MIRE DA VALUTARE Dopo aver verificato a pieno l’insostituibilità di Nainggolan, a Bergamo si è capita anche l’importanza di uno come Pjanic, fuori uso per guai muscolari (soffre di un fastidio agli adduttori e le sue condizioni verranno valutate giorno dopo giorno). Domani sera, Spalletti (regolarmente in panchina dopo l’espulsione all’Atleti Azzurri d’Italia: ha rimediato solo un’ammonizione) vorrebbe ributtare dentro entrambi. Anche se non ha la certezza di poter contare su Mire. Oggi se ne saprà di più. De Rossi è tornato e sta pian piano ritrovando continuità, ma la squadra aveva assorbito meglio i ritmi di gioco di Keita, sparito dai radar nelle ultime parite e dato in perfetta forma anche a Bergamo. Spalletti, nella formazione di domenica, aveva ragionato sul triplice impegno settimanale (Atalanta, Torino e lunedì prossimo il Napoli) e non aveva forzato la mano sui calciatori più affaticati e che in questi mesi si erano sottoposti a uno sforzo incredibile, che tra l’altro ha pure dato - come detto - ottimi risultati. Stavolta dovrà pure tenere contro dei diffidati specie in vista della sfida con il Napoli, che non avrebbe senso in caso di non vittoria con il Toro. I diffidati sono Keita, Digne, Dzeko e Pjanic. Le scelte di domani non saranno così scontate. Ci sta che Lucio riproponga Strootman.
DIFESA DA SISTEMARE Il reparto difensivo va rivisto nella sua complessità, oltre che in funzione dei movimenti di squadra. Con Spalletti solo due volte (Sassuolo e Palermo) Szczesny non ha subito gol e soprattutto mai ne aveva incassati più di uno, a Bergamo ne sono arrivati addirittura tre. In generale, nelle trentatré giornate di campionato la Roma è riuscita a mantenere la propria porta inviolata sei volte in tutto. Peggio dei giallorossi soltanto il Verona, ultimo in classifica, con soltanto tre gare concluse a zero gol subiti. Contro il Toro, Ruediger tornerà al centro della difesa, a destra molto probabilmente Florenzi e a sinistra Digne (anche se non è al meglio, ieri ha lavorato a parte, oggi torna in gruppo). Se il francese non dovesse farcela, Zukanovic è pronto a scalare a sinistra.
IL TRIO GARANZIA Se la difesa ha mostrato problemi e il gioco non è stato fluido come in passato, l’attacco continua a fare il suo dovere. Se non altro per le occasioni create. El Shaarawy ha riposato ed è pronto al rientro, Perotti verrà confermato, così come Salah. Difficile prevedere l’impiego di Dzeko: Spalletti sta pensando di riproporre l’attacco leggero, senza la punta centrale, perché il Toro gioca con tre difensori centrali. Edin deve recuperare le energie fisiche e mentali dopo la prestazione insufficiente di Bergamo. Succede. Anche ai migliori. E Totti? Si attendono sorprese, di ogni genere.