La penna degli Altri 04/04/2016 17:00
IL PUNTO DEL LUNEDÌ - Caputi, Garlando, Giubilo, Vocalelli
LAROMA24.IT - Risveglio dolce per Luciano Spalletti e i suoi ragazzi dopo il derby vinto 4-1 contro la Lazio. La Roma, oltre alla soddisfazione per la larga vittoria, possono gioire per la caduta del Napoli a Udine che ha permesso ai giallorossi di portarsi a -4 dai partenopei e a puntare con decisione al secondo posto in classifica. Il terzo posto, infatti, è sempre più consolidato dopo la sconfitta casalinga dell'Inter contro il Torino (1-2) e il pareggio (1-1) tra Fiorentina e Sampdoria.
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Ecco i commenti di alcuni degli opinionisti più importanti della stampa, pubblicati sulle colonne dei quotidiani oggi in edicola.
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IL MESSAGGERO (M. CAPUTI)
[...] In un contesto inedito e desolante, anche il derby della Capitale ha avuto effetti tutti di alto rilievo. La Roma è rientrata in corsa per il secondo posto (il terzo è al sicuro con Fiorentina a -7 e Inter sconfitta a -8), la Lazio ha compiuto definitivamente il suo fallimento societario e tecnico. L’esonero di Pioli è un segnale verso l’ambiente, nulla di più. É l’epilogo dei tanti errori commessi e perpetuati dalla società dall’inizio della stagione a oggi. La lista è lunga: dalla campagna acquisti estiva a quella invernale, dalla gestione dei calciatori al mancato esonero di Pioli a novembre. Per non parlare dei rapporti con tifosi e media. La Lazio, che solo dieci mesi fa lottava per il secondo posto, è da ricostruire e rigenerare. Sarebbe però sbagliato dare un valore soltanto sportivo a quest’ultimo derby. Il distacco della vigilia e il vuoto dell’Olimpico, che per motivi seppur diversi hanno accomunato entrambe le tifoserie, devono portare a un’attenta analisi. Nei tifosi qualcosa di profondo è cambiato, cercare di capirlo è doveroso. Il futuro di Totti ha contribuito a rendere tristemente unico questo derby. Alla vigilia si è parlato praticamente solo del suo contratto e ieri potrebbe essere stata la sua ultima stracittadina. È triste solo pensarlo, ma tutto porta a questa amara realtà.
LA GAZZETTA DELLO SPORT (L. GARLANDO)
[...] Il Napoli dovrebbe vincerle tutte e colmare un gap di 4 gol nella differenza reti per arrivare pari e agguantare il titolo. Vincerle tutte significa battere l’Inter a San Siro senza Higuain squalificato e superare all’Olimpico (magari ancora senza il Pipita) la scatenata Roma arrivata a -4 e arrapata dalla prospettiva del secondo posto. [...] Nella domenica dei verdetti, l’Inter si chiama fuori dalla corsa per la Champions, suicidandosi col Torino: primo tempo in vantaggio e in sicurezza, espulsione di Miranda e sorpasso granata nel secondo. Un’imbarazzante e plateale dimostrazione di immaturità etica, prima che tecnica. Mette in fila tre partite buone e si smentisce: una squadra bambocciona che non cresce mai. Ora l’Inter dista più dalla Roma terza (8 punti) che dal Sassuolo settimo (7). [...]
IL TEMPO (G. GIUBILO)
Che meraviglia, quell'aroma di caffè che i giocatori della Roma sorbivano a fine pranzo, in attesa di salire sul pullman per raggiungere l'Olimpico: e che gli juventini respiravano prima di mettersi davanti al televisore, per gufare i rivali napoletani, dopo il sonno ristoratore seguito alla vittoria sull'Empoli. Frutto, questa, di un'ennesima prova di forza di una linea difensiva che può permettersi di non avvertire la assenze di Bonucci e Chiellini. La capolista poteva godersi la caduta dei rivali alla Dacia Arena, il trentesimo gioiello di Higuain non guastava la festa dei friulani. Il quinto scudetto di fila, impresa che manca dagli Anni Trenta, è ormai quasi nelle mani di Max Allegri. Ma ancora più luminoso il sorriso che il pomeriggio festivo avrebbe rivolto alla Roma. La nona sinfonia di Spalletti, giunta dopo che il pari con l'Inter aveva fermato la striscia di vittorie consecutive, ha accenti melodiosi perché celebra un autentico trionfo nel derby. Volendo fare un calcolo percentuale, i novanta minuti si possono dividere in settanta per i romanisti e venti per i laziali.
Dopo il raddoppio di Dzeko e le troppe occasioni sprecate, l'orgoglio laziale ha fatto passare ai concittadini un brutto quarto d'ora, come se la Roma fosse uscita dal campo. Un errore del portiere ha rilanciato le ambizioni biancocelesti, ma l'assalto in massa promosso da Pioli con troppi attaccanti in campo si è rivelato arma a doppio taglio. L'ha pagata cara, il tecnico, sollevato dall'incarico, con la squadra affidata a Simone Inzaghi. Difficile però attribuirgli tutte le responsabilità per una sconfitta maturata contro una formazione di qualità nettamente superiore. Comprensibile la delusione dei tifosi, ma forse la società ha preferito scaricare sulle spalle del tecnico anche il peso di una campagna acquisti certamente non di primo piano. Per tornare alla partita, negli spazi ritrovati la Roma è tornata a colpire prima con l'ennesimo capolavoro balistico di Florenzi, fascia di capitano onorata al meglio, e poi con Perotti, il coltellino multi-uso al quale soltanto Nainggolan ha potuto insidiare il ruolo di «hombre del partido». Ma merita apprezzamento anche il prezioso lavoro in copertura di Pjanic, in aggiunta alla solita eleganza di gesti tecnici. La Roma può perfino puntare al secondo posto, se saprà trarre profitto dalla visita degli azzurri di Sarri all'Olimpico.
IL CORRIERE DELLO SPORT (A. VOCALELLI)
[...]Ha stravinto il derby la Roma, che ha travolto la Lazio esonerando Pioli, in un Olimpico malinconico. Bravissimo Spalletti per le sue geniali intuizioni - un po' meno per il finto buonismo con cui tratta l'argomento Totti - straordinario Perotti, insuperabile Nainggolan, eccezionale Florenzi per il gol e per l'orgoglio con cui indossa una fascia da capitano ereditata da celebratissimi compagni. [...]