La penna degli Altri 06/03/2016 14:36

Spalletti ha scelto: Perotti nuova anima, Dzeko fuori

Perotti Roma-Fiorentina 04.03.16

Da una parte , l’uomo nuovo della seconda Roma spallettiana: dall’altra , il centravanti che sulla carta doveva aver risolto il problema del gol. Paradossalmente si sono dati il testimone strada facendo, con l’acquisto chic della sessione invernale del mercato giallorosso, che ha finito con il buttare giù dalla torre quello della precedente sessione estiva. « mi sta entusiasmando, corre più di tutti e toglie sempre tranquillità al mediano avversario — ha detto venerdì sera —. Poi quando gli dai palla ha questa corsa ondeggiante che mi ricorda un po’ Martin Jorgensen, che ho avuto all’Udinese. La società ha fatto davvero un grande acquisto». Sembra un’investitura definitiva, di fatto lo è. Tanto è vero che lo stesso poco prima aveva sottolineato come «la squadra in questo momento ha trovato gli equilibri giusti così e il centrocampo folto ci permette di avere il pallino del gioco in mano».

Una Roma disegnata oramai sempre di più con il 4-3-1-2, con il fantasista argentino a danzare in posizione di trequartista, a volte «falso nove» a volte anche centravanti di manovra Se il marchio di fabbrica della sua prima Roma spallettiana fu il con centravanti, adesso sembra proprio l’uomo che può lasciare un solco nella storia giallorossa attuale.

Tutto ciò va a scontrarsi con un altro principio e cioè quello di giocare con il centravanti vero. E cioè con . Nel senso che poi può anche decidere di schierare e insieme, magari con l’argentino trequartista e il bosniaco tra le due punte, ma finirebbe con il perdere la corsa ed i ripiegamenti di , un lavoro che non è in grado di garantire in fase difensiva (fermo restando che oggi tenere fuori , per esempio, diventa davvero dura). Appena arrivato a Roma usò parole molto dolci per il bosniaco: «Se mi avessero chiesto che attaccante avrei voluto avrei risposto proprio ». Di fatto, però, il tecnico di Certaldo sembra oramai aver scelto per un calcio più manovrato e meno fisico. Se si pensa che il bosniaco era arrivato soprattutto per aggiungere qualcosa e giocare le gare decisive, fa specie pensare che nelle due partite più importanti degli ultimi mesi ( e ) il bosniaco si sia accomodato in panchina, entrando solo nel finale.

(gasport)