La penna degli Altri 14/03/2016 13:53
Spalletti applaude la Roma: «Una partita splendida»
IL TEMPO (E. MENGHI) - Stavolta è disarmato, «vengo in pace» è la prima cosa che Spalletti dichiara davanti alle telecamere, perché la sua Roma ha centrato l’ottava vittoria consecutiva e lo ha fatto dopo l’uscita piena di rimpianti dalla Champions League: «Posso fare solo complimenti ai miei calciatori: hanno avuto una reazione splendida. Io so quali contraccolpi poteva dare l’eliminazione, ma i ragazzi mi hanno fatto capire in allenamento che avevano recepito il messaggio e l’hanno fatto vedere anche in campo. Hanno vinto meritatamente. Bisogna tenere a distanza i club che ci stanno dietro e lo si fa soltanto con le vittorie, che possono mettere tensione al Napoli».
Guarda in alto il tecnico toscano, consapevole di avere tra le mani una squadra ben fornita di talento: «Per fare questi risultati ci vuole una squadra che sappia giocare a pallone e io ce l'ho. Giochiamo con la palla tra i piedi e togliamo la tranquillità di uno schema difensivo agli altri: farlo coi tempi giusti vuol dire creare un buco e fare gol. Io ho solo fatto notare ai tanti giocatori dai piedi buoni che ci sono qui le scorciatoie per ritrovare le loro qualità». Con Dzeko ha usato la strada della comunicazione aggressiva, ha parlato alla stampa come se fosse all’interno dello spogliatoio: «Se ho fatto un corso? Non sono mai andato a scuola io... Ma con Edin è vero, ho giocato con le parole. Gli avrei dato una maglia comunque dopo Madrid, altrimenti lo avrei perso. È stato perfetto, bellissimo il suo gol». Florenzi ha raddoppiato in grande stile: «Ogni tanto tira fuori numeri pazzeschi». Spalletti ha dovuto lavorare tanto sulla testa: «Questi ragazzi hanno a disposizione delle alternative oltre al pensiero della squadra, riuscire a fargli vedere che quel pensiero è una situazione più bella delle altre non è un lavoro facile, ma è redditizio se uno ci riesce». E ci è riuscito.
A renderlo triste è la ribellione dei tifosi dell’Udinese che lui conosce bene: «Sentire offendere i giocatori è una cosa nuova per me qui. Bisogna divertirsi, accettare i risultati. Come facevo io che andavo a mangiare coi tifosi». E adesso brinda all’ottava meraviglia.