La penna degli Altri 12/03/2016 15:22

Ranieri: «Il mio Leicester, favola senza confini. Stupenda la standing ovation per Totti al Bernabeu»

ranieri vardy

CORSPORT - Claudio Ranieri racconta il miracolo del suo Leicester. L'ex tecnico della Roma, in un'intervista realizzata da Walter Veltroni, ha parlato della sensazionale stagione dei Foxes: «Il Leicester l’anno scorso, a nove giornate dalle fine, era retrocesso. Poi la squadra infilò una serie di sette vittorie consecutive e si è salvata. Mi sembrava che ci fossero molte potenzialità, non mi sono sbagliato. Abbiamo fatto tre innesti, senza spendere la luna, e ci siamo al lavoro. Ciò che il presidente mi ha chiesto, al momento dell’ingaggio come programma sportivo, era la salvezza. Direi che lo abbiamo centrato». 

«Io dico sempre loro che questo è un anno eccezionale, irripetibile - continua Ranieri - Tutte le grandi sono in difficoltà e noi stiamo giocando un bel calcio. E dico loro di continuare a sognare, che non è un male farlo, visto che ci siamo conquistato la possibilità di farlo. Dall’inizio del campionato tutti hanno detto che non avremmo tenuto, che saremmo crollati prima o poi, che non potevamo che essere un fuoco di paglia.  E invece siamo qui, senza presunzione, ma con la voglia di continuare a sognare. I ragazzi sono tranquilli, sereni. Sanno che noi dobbiamo tentare di vincere ogni partita, bisogna pensare a sette giorni. Mi ha colpito, ed emozionato, che quando abbiamo pareggiato con lo United i giocatori erano tristi. L’ anno scorso avrebbero stappato lo champagne». 

«Si può immaginare il clima che si respira in città - prosegue - , non solo tra i nostri tifosi. Lo stadio è sempre pieno. Sono stato a Roma di recente e ho avvertito quanto, anche in Italia, sia seguito il nostro lavoro. Mi hanno raccontato di servizi della Cnn. Dovevamo, quest’anno, fare un gradino per trovare la tranquillità futura. Abbiamo invece  preso la scala mobile. Ora dobbiamo restare sereni. E io, per fortuna, c’è una cosa che non perdo mai: la serenità e l’equilibrio. Ci dobbiamo provare. Ci stiamo provando. Ci proveremo. Per noi stessi, per i nostri colori, per la città che ci tiene nelle sue mani».

Ranieri parla poi della standing ovation che il Santiago Bernabeu ha tributato martedì scorso a : «Stupendo, non trovo altre parole. Tutti in piedi per un campione, un campione italiano. Quando giocai lì con la chiamai in panchina a due minuti dal termine Del Piero. Successe la stessa cosa. Gli spagnoli sanno riconoscere il bel calcio. E Francesco se lo merita. Il calciatore e il suo talento li vedono tutti. Ma tutti devono sapere che ragazzo d’oro è. Ama la Roma, Roma e la sua famiglia è lo specchio dei romani che sanno essere generosi e sinceri. Mi verrebbe da dire della città di una volta».

Si è parlato di Ranieri come possibile candidato alla panchina azzurra per il dopo-, ma il tecnico di San Saba ridimensiona le voci. «Io devo vivere con i ragazzi, devo allenarli tutti i giorni, devo capirli, condividere le loro ansie e i loro problemi, aiutarli a diventare buoni giocatori e persone giuste. Sono allenatore da club, più che da nazionale - dice Ranieri, ricordando la recente esperienza da ct della Grecia - . Ho un impegno triennale con il Leicester e ora sono concentrato su questo. Devo fare e voglio fare un buon lavoro per questo club. Poi non so, mai dire mai».