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La penna degli Altri 19/03/2016 13:35

Primo match ball per la Champions

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IL MESSAGGERO (U. TRANI) - Il bersaglio sta lì, davanti agli occhi. Adesso bisogna solo inquadrarlo e centrarlo. Il terzo posto, come ha ricordato pure alla vigilia, è l’obiettivo minimo di questa stagione. Lo ha fissato la proprietà statunitense dopo l’esonero di . Perché la mission aziendale, per evitare dolorose dismissioni tecniche nel caso non venisse centrato, prevede di partecipare per il terzo anno di fila alla , non fa niente se con lo sforzo in più dei preliminari. Stasera, ospitando l’ quinta e distante 5 punti, la Roma ha il primo match ball. Se lo sfrutta, si mette al sicuro, eliminando la concorrente più pericolosa nella corsa al terzo gradino del podio (la è in svantaggio anche per gli scontri diretti). Così potrebbero lievitare le ambizioni, in vista del traguardo e con altre 8 gare a disposizione, magari puntando più in alto.

DENTRO I MIGLIORI sarà anche scontato, ma dà giustamente la priorità alla sfida contro i nerazzurri. Non risparmierà quindi i diffidati , e , preservandoli per la Lazio. Il derby è oggi e non il 3 aprile, basta avere davanti la classifica per rendersene conto. Se qualcuno dei 3 resterà fuori sarà solo per scelta tecnica, cioè guardando alla formula ideale per creare difficoltà a Mancini. Che si presenta all’Olimpico con assenze sicuramente più pesanti, gli infortunati Icardi e Jovetic più lo squalificato Palacio, del collega che invece recupera anche e rinuncia solo a e , cioè giocatori che non utilizza mai. L’ non avrà il centravanti, visto che lì davanti ci sarà al massimo Eder; la Roma non si sa. Il dubbio c’è, come ha ammesso il tecnico giallorosso: ballottaggio tra e nel 4-3-1-2 che avrebbe ancora trequartista, cioè vertice alto del rombo di centrocampo e non falso nueve. In bilico, per la verità, pure il rientro di : per dargli spazio, bisognerebbe rinunciare a o proprio a , dando invece per certa la presenza di . Nelle ultime esercitazioni a Trigoria, da regista, è stato provato e non .

RIMONTA TRAVOLGENTE La Roma, proprio con il ritorno del toscano in panchina, ha raggiunto e staccato l’ in classifica. In 10 partite, anche grazie alle 8 vittorie di fila, ha raccolto 25 punti, i rivali solo 15, senza mai vincere in trasferta nel girone di ritorno. Dal 17 gennaio, le posizioni, dunque, si sono ribaltate. I nerazzurri erano addirittura al 2˚posto insieme con la e a 2 punti dal , all’epoca leader del torneo. I giallorossi, invece, partiti proprio dal 5˚ posto, con 5 punti in meno della squadra di Mancini (e 4 meno della ), adesso hanno davanti solo la e il . L’, tra l’altro, è riuscita a battere la Roma e nessun’altra delle 4 che la precedono in classifica (4 sconfitte e 1 pari). Come i giallorossi avrà in casa, e sempre contro il , l’ultimo scontro diretto.

RICORDI PER TUTTI I GUSTI I successi italiani di sono stati tutti contro Mancini. Con la Roma e contro l’, ha alzato 3 trofei: 2 volte la Coppa Italia (2007 e 2008) e 1 la Supercoppa Italiana (2007). Contro il collega ha però perso anche lo scudetto (2008) all’ultima giornata, vittoria nerazzurra a Parma e pari giallorosso a Catania. E, nella prima stagione di sulla panchina della Roma, furono proprio i nerazzurri di Mancini a interrompere, all’Olimpico, la striscia degli 11 successi consecutivi, il 5 marzo del 2006 (pari firmato da Materazzi a 1 minuto dalla conclusione, dopo la rete di Taddei). Precedente ingombrante, in considerazione della nuova serie di vittorie del tecnico giallorosso. Il derby è, insomma, oggi e non domani. Da vincere per chiudere i conti anche con il passato.

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