La penna degli Altri 23/03/2016 13:14
Ecco PerTotti: il mago argentino che da falso nove ricorda Francesco
Oramai l’inserimento di Perotti come falso nove o centravanti di manovra è un dato di fatto. Un po’ come successe con Totti nella prima Roma spallettiana, quella che aveva come marchio di fabbrica il 4-2-3-1 e che fece innamorare con il suo gioco un po’ tutta l’Italia e anche un bel pezzo d’Europa.
Il punto è: ma Perotti può essere oggi quello che è stato Totti ieri? Per capirne qualcosa in più ci siamo aiutati anche con i numeri, mettendo a paragone le gare giocate da Perotti con la Roma (dove, è bene dirlo, ha giocato anche come trequartista o esterno d’attacco) con la migliore del primo Totti spallettiano, quello che nel 2006-07 centrò addirittura la Scarpa d’oro con 26 gol. Basterebbe questo per far capire la differenza di fondo tra i due in termini realizzativi, tanto è vero che l’argentino tira in porta in media 1,33 volte a partita (di cui solo lo 0,50 nello specchio della porta), mentre il capitano della Roma andava al tiro più del triplo delle volte: 4,20, di cui 2,11 centrando i pali (anche se poi la percentuale realizzativa è esattamente la stessa, 18%). Lo stesso Totti produceva 2,91 occasioni a partita contro le 2 di Perotti, mentre era meno incisivo in fase di aiuto ai compagni, con 0,26 assist contro i 0,50 attuali di Perotti. Insomma, anche i numeri certificano come Totti fosse all’epoca molto più centravanti di quanto non lo sia oggi l’argentino, a cui piace invece svariare di più e attaccare meno la porta.
(gasport)