La penna degli Altri 28/02/2016 14:52
Totti fa l’«attore» e aspetta Pallotta
IL TEMPO (A. AUSTINI) - «Ormai fa l'attore». Spalletti aveva anticipato il nuovo «ruolo» di Totti nella Roma a Reggio Emilia e ieri le telecamere hanno immortalato un'altra gag: il capitano ha versato una bottiglietta d'acqua sulla poltroncina del team manager Zubiria prima che si sedesse, con la divertita collaborazione di Torosidis e De Sanctis.
Francesco la butta sul ridere ed è meglio così. Di tensione ne ha subita e scatenata sin troppa una settimana fa con l'intervista-bomba contro Spalletti, adesso non gli resta che aspettare. Su tutti i fronti: per giocare se ne riparla alla prossima, visto che ormai è finito dietro Perotti nelle gerarchie e non è più neppure il vice-Dzeko, ma la risposta più importante la vuole da Pallotta, atteso tra domani e martedì nella Capitale. Totti gli chiederà un ultimo anno di contratto da giocatore, l'impressione è che alla fine ci si possa accordare su un accordo da un milioncino di euro netti, con annesso annuncio del ritiro alla fine del prossimo campionato. «Il rapporto con lui continua - conferma il dg Baldissoni a Mediaset Premium - la società gli ha rinnovato il contratto da giocatore, firmandone un altro da dirigente di 6 anni. La decisione sulla prossima stagione è riservata a colloqui tra Francesco e il presidente. Per noi non è cambiato nulla, salvo aver appreso del suo disagio da un'intervista forse discutibile per i tempi, ma glielo perdoniamo per l’affetto che abbiamo nei suoi confronti».
Dopo averlo fatto scaldare senza poi inserirlo, Spalletti lo ha «spinto» dolcemente verso il settore dei romanisti per festeggiare la vittoria insieme ai compagni. «Lo avrei messo alla fine per palleggiare meglio, ma la squadra aveva fatto troppa fatica», la spiegazione dell'allenatore. Nella saletta stampa del Castellani si è seccato per l'ennesima domanda su Totti, «cominciamo bene...», ma non ha aggiunto altro. Il resto lo hanno detto i tifosi. Cori in favore di entrambi stavolta dalla curva e il grido malinconico di un romanista isolato in tribuna: «C'è solo un capitano, Spalletti mettite a sede!». Decisamente fuori dal coro.