La penna degli Altri 16/02/2016 13:22

Roma, un mondo capovolto

abbraccio dzeko spalletti primi piani

IL MESSAGGERO (U. TRANI) - Farà anche sorridere, ma il debuttante è Zidane. Sì, proprio Zizou che, domani sera, sarà per la prima volta allenatore in . Coppa che il francese conosce bene: l’ha vinta, proprio con il Real, da giocatore con il gol decisivo nella finale del 2002 e da assistente di nel 2014. L’ha anche persa, per la verità, con la maglia della nel 1997 e nel 1998. All’Olimpico, però, farà il suo esordio in panchina e a stagione in corso. Anche lui, come , è subentrato a gennaio: il presidente Perez, dieci giorni prima del ribaltone deciso da che ha portato il toscano a Trigoria, lo ha chiamato per sostituire Benitez. Il doppio esonero ha sicuramente inciso sulla sfida degli ottavi. Più qui che a Madrid. Perché la Roma, lo confermano anche gli ultimi risultati, non è più quella di metà dicembre.

ARIA NUOVA , dopo il pareggio casalingo contro il Bate Borisov, ha rischiato di saltare con un mese di anticipo. Lo 0 a 0 del 9 dicembre, utile per la qualificazione, fu bocciato dalla proprietà: migliore in campo e Bayer Leverkusen vicinissimo al sorpasso. Salvo il risultato, non il francese. La sentenza del presidente, però, è stata rigettata dal management italiano. Il 14 dicembre, al sorteggio di Nyon, il club giallorosso si presentò dunque nella condizione peggiore: con l’allenatore ormai delegittimato e con il digiuno infinito (un mese e mezzo senza successi). L’urna regalò il Real Madrid, tanto per spaventare ancor di più la Roma in crisi autentica. E, solo 2 giorni dopo, l’eliminazione dalla Coppa Italia, all’Olimpico contro lo Spezia (serie B), tanto per non farsi mancare niente. Ripensando alla fine del 2015, non sembra la stessa stagione. Perché, solo 2 mesi dopo, la situazione è completamente cambiata. Evidente la crescita della squadra sotto tutti gli aspetti che sta determinando anche il riavvicinamento della tifoseria. Le 4 vittorie di fila, il recupero in campionato (4˚ posto, con il 3˚ adesso a 2 punti) e l’entusiasmo ritrovato della gente avranno la forza del vento nelle vele giallorosse anche contro Sua Maestà il Real.

GRUPPO AL COMPLETO Zidane conta le assenze: 2 e anche pesanti, Pepe e Bale. , pur non avendo tanti campioni quanto il collega, ha tutta la rosa a disposizione, eccetto l’infortunato che, tra l’altro, non è nella lista (come e ). Potrà anche non significare niente. Ma Lucio, per l’attenzione che riserva a qualsiasi partita, cercherà di farlo diventare un vantaggio. In questi giorni ha studiato la Grande Rivale e al tempo stesso il suo gruppo. Il Real non è tanto differente da quello che fu eliminato dalla , in semifinale, l’anno scorso. Davanti, cioè nel reparto che più spaventa solitamente gli avversari, sono sempre gli stessi, anche se all’andata mancherà Bale. Allegri, contro il 4-4-2 di (al ritorno ), scelse la difesa a 4 e il rombo a centrocampo. Cioè con il vertice basso Pirlo e quello alto Vidal. E la corsa di Marchisio e Sturaro. A Trigoria, nelle prove, si è visto qualcosa di simile. Non di identico, però. Guardando, comunque, sempre all’equilibrio e alla compattezza di squadra. E lavorando anche sui singoli, con l’addestramento dei centrali difensivi e nella linea a 4; con l’insistenza sui movimenti da fare nel pressing, da a , coinvolgendo anche gli attaccanti, compreso; con il lavoro in fase di non possesso palla, riposizionandosi su 2 linee con l’applicazione degli esterni, da e fino a , e ; con il palleggio rapido e in verticale chiesto a , , e .

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