La penna degli Altri 22/02/2016 15:06

Roma, serata spacca cuore

FBL-ITA-SERIEA-ROMA-PALERMO

LEGGO (F. BALZANI) - Il 21 febbraio 2016 resterà nella storia della Roma. Il buongiorno è stato terribile. , infatti, ha deciso di escludere dalla lista dei convocati per il Palermo. Scelta tecnica, o meglio punitiva dopo le dichiarazioni choc del capitano al Tg1 comunicata faccia a faccia in un confronto più che vivace. La notizia bomba fa il giro di Roma, d’Italia, del mondo e la sera allo stadio si respira aria d’addio. Francesco si presenta a sorpresa, scende negli spogliatoi per incitare i compagni, viene acclamato dall’Olimpico, si commuove mentre il nome di viene fischiato.

Poi però arriva la partita e un 5-0 che fa tornare il sorriso e fa tornare in campo dopo 392 giorni di assenza pure . Prime doppiette di e e gol di , quinta vittoria di fila e un pokerissimo che mancava dal 29 settembre 2013 (col ). Tutto sotto gli occhi di e qualche minuto prima delle parole di che sembra tendere la mano dopo la grande esclusione: «Io non voglio duelli e non sono venuto a rompere le palle. è stato il più grande campione del Dopoguerra, ma quando gli partono i missili mi devo scansare e io non posso permettere che un giocatore dica quelle cose. Si allena bene, ma il rispetto lo devo a tutti. Nelle intenzioni di tutti c’è di trovare una soluzione, per me è già tutto passato e domani si allenerà. Secondo me c’ha ripensato e nella partita impeccabile col Palermo avrebbe fatto bene. È stato solo un momento di rabbia e malessere. Il rinnovo? Io sto dalla parte sua se lo chiede alla società, ma ora deve fare una scelta. Gli ho messo a disposizione qualsiasi ruolo: può fare il Giggs, il Nedved, può fare il calciatore ma l’allenatore sono io. Io però gliel’ho detto che non posso regalargli nulla. I fischi a me sono giusti, io pure avrei fatto i cori per ».

A sentire l’intervista integrale di alla Rai però servirà ben più di una mano tesa: «Finire la carriera in questo modo è un po’ brutto. Come uomo non merito questo. Dirigente? Più in là sì. Spero di restare sempre nella Roma. Ma se le due strade non portano alla stessa via… La battuta dopo il ? Come mi muovo sbaglio. Ho la fortuna di avere ancora la passione, arrivo per primo e vado via per ultimo. Quando c’è questo e la voglia e l’umiltà di giocare vuol dire che posso continuare e nessuno mi impedirà di smettere. A giugno deciderò il mio futuro». Che a questo punto potrebbe essere lontano da Roma, dalla squadra con la quale ha giocato 23 stagioni e segnato 300 gol. Molto dipenderà da che ieri ha commentato così: «Non so a cosa si riferisca quando parla di mancanza di rispetto. Io lo rispetto. Me lo farò spiegare da lui quando verrà a Roma e ci incontreremo». , invece, minimizza: «Non c’è niente da ricomporre. Non è una punizione, ma una considerazione sulla serenità del giocatore e del gruppo». Serenità ritrovata da : «Non ho mai temuto di smettere, ora mi sento davvero un calciatore».