La penna degli Altri 08/02/2016 14:18
L’arma in più di Luciano: nell’anno della scimmia il Mono salta tra le linee
Diego Perotti è arrivato a Roma e si è fatto consegnare le chiavi della squadra giallorossa, anche ieri, contro la Samp è stato grande protagonista: «Perché quando uno arriva in una squadra nuova e subito ti fanno giocare, è segno di grande fiducia – dice Perotti –. Questa è una vittoria importante, perché abbiamo recuperato due punti alle squadre davanti a noi». E pazienza se alla fine la sofferenza è stata grande: «Eravamo un po’ stanchi dopo la partita di martedì contro il Sassuolo. E poi la verità è che dopo il 2-0 pensavamo fosse finita. Meno male che i tifosi ci hanno aiutato, specie nel finale quando ci mancava un po’ l’aria. Ma va bene così. E va bene pure il mio ruolo: contro le squadre chiuse è giusto provare». È giusto pure riuscirci, perché quel destro al volo dopo un soffio di secondo tempo vale come biglietto da visita alla prima nel suo nuovo stadio. Vale come «trepuntitre» per la Roma, tornata a credere in quello che fa.
Vale pure, quel gol, come cartolina ricordo ai suoi vecchi tifosi. Perotti ha vinto finalmente il suo primo derby. L’ultimo non l’aveva neppure giocato, fuori per squalifica a inizio gennaio, virtualmente già venduto alla Roma in una trattativa che poi è diventata un romanzo a puntate. Negli altri due match contro la Samp non era mai riuscito a vincere, tantomeno a segnare.
(gasport)