La penna degli Altri 13/02/2016 15:27

La liberazione con dedica alla figlia

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IL TEMPO (E. MENGHI) - Stava per finire l’ennesima partita senza vedere la porta quando gli ha regalato il pallone della liberazione: , 83 giorni e 709 minuti dopo il gol al , torna a segnare in Serie A e pazienza se, come suggerito da , dovrà offrire lui stavolta la cena al compagno egiziano.

Hanno duettato per tutta la gara e si sono cercati come aveva chiesto l’allenatore, alla fine i frutti sono arrivati e il centravanti bosniaco si è risvegliato da quell’inspiegabile torpore in cui era piombato. Non faceva gol dal 21 novembre, non segnava su azione addirittura da agosto, quando fece piangere la e il campionato raccontava tutta un’altra storia.

Nonostante tutto, non è stato mai messo in dubbio dal tecnico di turno. Prima , poi gli hanno dato fiducia incondizionata, il toscano aveva dato la presenza di Edin per certa alla vigilia della sfida con il Carpi per caricarlo ed evidentemente ha spinto il tasto giusto. Il bosniaco ha dedicato il gol alla primogenita Una, nata la settimana scorsa mentre la squadra era impegnata con il : ciuccio in bocca alla e baci alla telecamera, magari diretti alla compagna che gli ha dedicato un «bravo» su .

Non se l’era sentito dire spesso nelle ultime difficili settimane e non è stato solo da applausi nemmeno ieri, anche se al Braglia è stato quello che ha calciato più volte (5) di tutti e ha centrato di più lo specchio della porta (3), è stato anche il più impreciso dei suoi con il 60% di passaggi sbagliati. ha vinto poco più della metà dei duelli che ha effettuato, il 55%, e dei contrasti con gli avversari, 66%. Numeri poco incoraggianti che però sono andati nel dimenticatoio all'84’, quando la Roma ha ritrovato il suo centravanti.