La penna degli Altri 16/02/2016 14:22

Juan: "Loro fortissimi ma batterli si può"

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LA REPUBBLICA (M. PINCI) - Quel giorno di otto anni fa era in campo, a Madrid, quando la Roma superò 2-1 il Real, eliminandolo. Oggi Juan Silveira dos Santos, ex difensore romanista, è tornato in Brasile, ha da poco firmato per il Flamengo in cui è cresciuto, ma la nuova sfida tra Roma e Real proverà a vederla in tv, tifando per i giallorossi. Lui che ha realizzato l’ultimo gol della Roma di in , contro l’ nel 2009, non è pronto a darli per spacciati, anzi.

Juan, pensa che la Roma abbia una possibilità di ripetere la vostra impresa e battere il Real?
«Sarà una sfida difficile, loro sono fortissimi, pieni di campioni, hanno Cristiano Ronaldo. Ma non bisogna arrendersi: nei 180 minuti la Roma può qualificarsi. L’importante è capitalizzare la partita dell’Olimpico, per andare a Madrid con un vantaggio in tasca, anche piccolo, da difendere. Come facemmo noi nel 2008».

Riusciste a vincere 2-1 sia in casa che a Madrid. A quale elemento deve aggrapparsi la squadra giallorossa per replicare quel risultato?
«A . Può essere lui il segreto: un grande allenatore e anche un grande gestore di uomini. Con i calciatori che ha a disposizione sono sicuro che riuscirà a costruire una squadra capace di tenere testa al Real Madrid. Sono stato molto contento di sapere del suo ritorno alla Roma».

Che effetto le fa rivedere, tutti insieme, l’allenatore, e dopo tutti questi anni?
«Francesco e Daniele sono persone fantastiche, sono contento per loro. Sono la storia della Roma e fanno ancora la differenza».

All’Olimpico torneranno anche i tifosi che sono mancati a lungo: pensa che possano essere un elemento significativo nella ricerca della partita perfetta?
«Ho saputo che hanno scelto di allontanarsi e ne sono dispiaciuto, la squadra inevitabilmente accusa in senso negativo l’assenza. Se tornassero sono convinto che anche in campo si sentirebbe, sanno sostenerti nei momenti di difficoltà e una forma di motivazione quando fatichi a ritrovare energie mentali. Di tifosi così non ce ne sono tanti al mondo».