La penna degli Altri 19/01/2016 14:07

Parola agli esperti, Rizzitelli: "Spalletti deve liberare la testa dei giocatori". Petruzzi: "Ma ha bisogno di tempo". Scarchilli: "Deve adattare il gioco alla rosa". Righetti: "Vuole ripartire dalle basi"

spalletti tutta figura 2

IL TEMPO - Ubaldo Righetti, difensore della Roma per 7 anni (1980-’87) e opinionista per Tele Radio Stereo, ha colto non solo dalla partita con l’Hellas ma dagli allenamenti del nuovo tecnico problemi alla radice: «Spalletti si trova una squadra da rimettere in sesto e non è a conoscenza di nulla riguardo questa Roma. Qui il lavoro da fare è veramente tanto, ho visto il suo vice Baldini che spiegava proprio le basi ai difensori: la posizione del corpo, cose che si fanno nei primi giorni di ritiro». Cose che dovevano essere fatte da chi lo precedeva e con cui deve fare i conti lui.

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Alessio Scarchilli, ex centrocampista giallorosso oggi commentatore per la tv ufficiale del club, si è concentrato su due punti fondamentali per la ripartenza giallorossa«Il compito di ogni allenatore è attuare sia il sistema di gioco migliore per i giocatori che si ha a disposizione, sia lavorare a livello mentale e psicologico per ricreare quella convinzione e quell'autostima che la squadra ha perduto. I calciatori devono credere nell'idea tattica di Spalletti, poi i risultati diranno se il modulo è giusto o meno. Una vittoria, anche non meritata, sarebbe salutare».

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Ruggiero Rizzitelli, attaccante della Roma dall’88 al ’94, vede nel blocco mentale il problema più grande della squadra ereditata da Spalletti: «La prima cosa da fare è liberare la testa, perché questa non è una squadraccia e lo ha dimostrato. Luciano deve toccare i tasti giusti, poi si potrà ricominciare a non buttare via la palla e giocarla già dalla difesa. La paura ti paralizza in tutto e per tutto, la Roma ha bisogno di una grande vittoria. La partita con la è l’ideale per provarci: andare a Torino e fare risultato vuol dire ritrovare l'autostima».

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Fabio Petruzzi, ex difensore della Roma cresciuto nelle giovanili giallorosse di cui poi ha allenato gli Allievi nel 2005, l’anno dell’arrivo di Spalletti, non ha perso la fiducia dopo il pareggio con il Verona: «Ho grande stima nell’allenatore, è uno dei migliori al mondo. Lui sa già cosa fare per migliorare la squadra, certo non potevamo pensare che di punto in bianco risolvesse i problemi. Bisognerà lavorare, lavorare e lavorare. Penso sia una questione di testa, il gruppo deve ritrovare la fiducia: basta un risultato positivo, una prestazione importante, e tornerà la Roma».