La penna degli Altri 16/01/2016 15:44
Conte, altro schiaffo
IL MESSAGGERO (A. ANGELONI) - Antonio Conte non ne può più e sbotta. Per lo stage c’è l’ok della Lega ma non si potrà fare come voleva lui (quindi ci rinuncia) e la finale di Coppa Italia si gioca a ridosso della partenza per l’Europeo, complicando così i piani del raduno azzurro. Andiamo con ordine. La Lega ha dato il via libera al raduno di Coverciano (8/10 febbraio) ma i club hanno chiesto di esentare i calciatori impegnati nelle coppe, ovvero tutti i nazionali di Juve, Roma, Fiorentina, Lazio e Napoli, manco a dirlo, il corpus dell’Italia. A quel punto Conte ha ritenuto, giustamente, inutile lo stage di inizio febbraio, a cui teneva tantissimo (come i suoi predecessori, da Lippi a Prandelli). In quella data si troverebbe a chiamare (e ad allenare) molti giovani più utili per i prossimi cicli azzurri che non per l’Europeo. Ed ecco perché, in accordo con la Figc, il ct ha detto ai suoi dirigenti, no grazie. E il grazie è opzionale (Conte oltre alla Lega ha avuto qualcosa da ridire anche con qualche suo dirigente, reo di non aver fatto valere il peso politico della Federcalcio).
I CLUB CONTRARI Andiamo al secondo punto, la finale di Coppa Italia. A dicembre dello scorso anno, era stato assicurato a Tavecchio (ieri all’estero per questioni politiche legate alle prossime elezioni Fifa) e Conte, dai club e dallo stesso presidente della Lega, che la finale si sarebbe giocata ad aprile, invece niente: l’ultimo atto della Coppa si disputerà sabato 21 maggio, o domenica 22 maggio se una delle due finaliste arrivasse anche in finale di Europa League, in programma il 18. Schiaffi su tutta la linea, dunque. Evidente il voltafaccia della Lega e di quei club che in passato avevano fatto altre promesse. Facile arrivare alla doppia conclusione di Conte che lo stage, programmato con queste restrizioni, non serve a nulla e e quindi non si fa. E in più, il ct, vista la data di Coppa (perché fissarla ora? Non si poteva aspettare, si chiede la Figc) sarà costretto ad annullare le vacanze ai finalisti e convocarli immediatamente per il ritiro pre-Europeo (ricordiamo che il calendario prevede per l'Italia il debutto a Lione contro il Belgio il 13 giugno, cioè 2 o 23 giorni dopo l’ultima stagionale). Una reazione prevedibile per un allenatore che già in passato aveva dato segnali di escandescenza sul tema e per il rapporto con i suoi colleghi: la Nazionale viene sempre dopo tutto, questo è l’ennesimo segnale inequivocabile. Conte ha capito che l’interesse reale di chi manovra il calcio non ha il colore azzurro. Difficile, a questo punto, pensare a un rinnovo di contratto per Conte, ormai sempre più solo contro tutti. Ora la Nazionale si potrà rivedere solo in occasione delle due prossime amichevoli (Spagna, il 24 marzo, e Germania il 29) pre-Francia. Troppo poco per il ct.
LA GIUSTIFICAZIONE Non sono certo bastate a Conte le parole del presidente Beretta subito dopo il Consiglio di Lega. «È nostro interesse fornire il massimo supporto alla Nazionale ma anche tenere d'occhio gli obiettivi di ranking europeo, frutto dei risultati dei club nelle coppe. Anche questo va nell’interesse di tutto il sistema. Abbiamo fatto le valutazioni alla luce di quello che più o meno avviene nelle altre leghe». La Lega ha anche deciso le date del prossimo campionato, che prenderà il via il 21 agosto per concludersi il 28 maggio 2017. Rinviate invece ai prossimi giorni la discussione sulla possibilità di giocare il 26 dicembre 2016, ancora al vaglio dei club, e la definizione di sede e data della Supercoppa italiana.