La penna degli Altri 10/12/2015 13:52
Roma avanti tra i fischi, anche il Bate la spaventa. Il Barça regala gli ottavi
LA REPUBBLICA (E. SISTI) - Allegria, la Roma è agli ottavi, ma tutti fischiano e cantano delusi “ciavete rotto er c...o!”. Allegria, non era mai successo nel calcio moderno che una qualificazione venisse festeggiata col dissenso. Arriveranno 20 milioni, allegria per qualcuno forse, ma la gente è arrabbiata e non ci pensa e se ci pensa se ne frega. Non è detto che superare un turno possa, almeno a caldo, e soprattutto dopo aver visto la Roma di ieri, generare emozioni, senso di appartenenza, felicità. Solo rabbia, solo voglia di gridare: “Non ve lo meritate”. Agli ottavi la Roma ce la portano di peso Wojciech Szczesny e Ter Stegen che a 30 secondi dalla fine di Leverkusen-Barcellona fa un capolavoro sul Chicharito. Ma torniamo all’Olimpico. Al 22’ del secondo tempo, mentre la squadra è in drammatico affanno dalla parte di Florenzi, il polacco toglie a Gordejchuk, che era a tre metri, e al Bate, la rete che avrebbe cambiato la loro storia (poi si ripeterà con Mladenovic al 33’). La Roma è seconda sbandando nel finale come una corriera con le gomme a terra, è seconda ma per come ha vissuto queste sei partite di Champions, per ciò che ha espresso, per questo squallido 0-0 finale, per l’entusiasmo che ha bruciato tra i suoi appassionati (ieri solo 26 mila), è come se fosse un po’ meno seconda delle altre. È fra le migliori sedici d’Europa ma nel salotto buono ci arriva mettendo quattro falangi fra stipite e battente prima che il valletto chiuda la porta della stanza dei grandi dimenticandosi di lei: appena 6 punti, una montagna di reti subite (16), più un’imbarcata, più una vittoria esterna dilapidata e quasi trasformata in sconfitta, più i balbettamenti del club, la confusione tattica, la miseria del tutto.