La penna degli Altri 13/12/2015 16:41
Cani, porci e Prefetti. Attenti con le parole
LA REPUBBLICA (G. MURA) - Non ufficialmente, a Roma è stata dichiarata una settimana di agricoltura e zoologia. I tifosi romanisti omaggiano di carote i loro campigli (campioni- conigli)? Well, i tifosi della Lazio fanno ai loro giocatori il regalo di Natale in anticipo: qualche sacco di letame. Umorismo all’inglese. Ma mi interessa di più il discorso sui cani e sui porci, gli esseri a quattro zampe cui sono più affezionato. Li ha tirati in ballo il prefetto Franco Gabrielli, su un incontro (previsto o meno, non s’è capito) con James Pallotta. Incontro saltato, poi rimesso pro forma in calendario ma in sostanza del tutto inutile. Prefetto: «Non mi nego a nessuno e come dico, un po’ scherzando, ricevo cani e porci». L’italo-americano Pallotta non la prende benissimo. «Chi sono tra i due? Se sono un cane abbaio, se sono un porco grugnisco». Un cane può anche uggiolare, guaire, ululare, ma il concetto pallottiano resta chiaro. Controreplica ex cathedra di Gabrielli: «Spiace constatare che il presidente Pallotta, evidentemente non conoscitore della lingua, sia stato indotto in errore dai suoi uomini, perché quel che ho detto, in italiano, si chiama iperbole».