La penna degli Altri 04/12/2015 15:13
Burdisso: "Luis Enrique ha portato a Trigoria la cultura del lavoro. A Roma sembrava che quando si allenavano ti facevano un favore"
L'ex difensore della Roma Nicolas Burdisso ha rilasciato una lunga intervista al quotidiano sportivo. Tra le altre, l'argentino ha parlato anche del suo passato giallorosso e nerazzurro. Queste le sue parole:
C'è differenza tra Milano e Roma?
«A Milano c’è la pressione per la vittoria ma si resta sempre con i piedi per terra. A Roma invece si passa da un eccesso all’altro e non aiuta».
Pensa che Totti rappresenti solo una fortuna per la Roma o ne sia stato anche un limite, come dice qualcuno?
«Francesco è fantastico e non può mai essere un limite, ma non si è mai fatto delle domande. Non si è mai chiesto se fosse stato meglio giocare per 15 anni alla Roma e vincere oppure per 20 e non farlo. Calcisticamente non è un leader che trascina in campo. De Rossi è stato troppo buono, non ha mai voluto scavalcarlo».
Con quale allenatore si è trovato meglio?
«Direi Carlos Bianchi, ma sono stato fortunato, ho lavorato anche con Maradona, Montella – che era bravissimo e non l’avrei mai mandato via dalla Roma – e anche Luis Enrique. Guardi che se il Barcellona vince, non è solo merito dei tre davanti. Ricordo quando nei preliminari con lo Slovan lui sostituì Totti e fummo eliminati. Avevamo in campo tanti ragazzi e c’era bisogno di Francesco. Io quando vidi il cambio scossi la testa. Il giorno dopo Luis mi disse: “Non farlo più”. Aveva ragione lui. Ha portato a Trigoria la cultura del lavoro. A Roma sembrava che quando si allenavano ti facevano un favore. Ricordo che Spalletti e Montella impazzivano di rabbia. Vincenzo usava i gps e alla fine diceva: “Avete lavorato in modo imbarazzante”».
Chi vede meglio tra le big?
«L’Inter ha più carattere, la Roma ha più tecnica, ma il Napoli ha tutte e due le cose. La Fiorentina invece credo sia un gradino sotto. Nella Roma vedrei bene Perin».