La penna degli Altri 05/11/2015 13:56
Keita per il derby. Sabatini: “Castan sta recuperando”
LA REPUBBLICA (F. FERRAZZA) - Ha preferito non rischiarne il rientro ieri sera, nella gara contro il Bayer Leverkusen, preferendo tenerlo a riposo per il derby di domenica. Garcia ha pronto Keita per la sfida con la Lazio, giocatore che sta fuori dal 26 settembre, una quarantina di giorni, circa, che consigliano la prudenza. Ma il giocatore vuole esserci, e da qualche giorno ha ripreso a lavorare con i compagni. Complice l’assenza dello squalificato Pjanic, che sarà costretto a seguire la partita dalla tribuna, Keita potrebbe riprendersi il posto a metà campo. Continua invece il lavoro riabilitativo di Francesco Totti, presente ieri sera all’Olimpico per tifare i suoi compagni. Il capitano non dovrebbe farcela a rientrare dopo la sosta, come da previsione, ma probabilmente il suo completo recupero è destinato a slittare a fine mese.
È intanto Sabatini a parlare dei problemi difensivi manifestati dalla Roma in questa prima fase della stagione. «Eravamo certi di un recupero veloce di Castan — spiega il diesse — che è avvenuto, ma deve ancora colmare i tempi con un’attività agonistica più evoluta, diciamo. Sta facendo passi da gigante e sarà pronto al 100%. Poi confidiamo nella crescita di Ruediger, un ragazzo che è un po’ in chiaroscuro, ha fatto cose buone e altre meno, per ora ci manca qualcosa da questo punto di vista. ma devo dire che deve crescere tutta la squadra, il lavoro difensivo era più consistente ai tempi della coppia Castan — Benatia, ma ci stiamo ritrovando anche da questo punto di vista ». Sull’altalena di risultati, poi. «È un po’ nel nostro Dna la presenza di questi sali-scendi — continua Sabatini — siamo una squadra bizarra e piena di talento. È qualcosa che dobbiamo accettare, non in questi termini esagerati e dannosissimi, ma dobbiamo essere in grado di sopportare pregi e difetti. Naturalmente il mister sta lavorando su questo aspetto, in Europa non è come in campionato: qui se fai un errore ti puniscono e poi un errore tira l’altro».