Uno aveva il compito di far sognare la prima Roma americana, quella del post Luis-Enrique e dell’esordio da presidente di James Pallotta. L’altro, invece, ha il compito di provare a riportare lo scudetto nella Capitale a 15 anni di distanza dall’ultima volta. Mattia Destro ed Edin Dzeko si ritroveranno di fronte oggi pomeriggio a Bologna per la prima volta. Il primo per provare a farsi rimpiangere, dopo il gol segnato la scorsa stagione con la maglia del Milan; l’altro per caricarsi sulle spalle il peso dell’attacco e far dimenticare a Garcia di dover fare a meno di Salah e Gervinho. Per ora, però, Destro e Dzeko in comune hanno solo una cosa: il 7% di percentuale realizzativa, la peggiore tra gli attaccanti della Serie A (insieme a Keita della Lazio).

Numeri negativi che tendono più dalla parte dell'ex romanista: un gol ogni 874 minuti (peggio tra le punte ha fatto solo Juanito Gomez del Verona, uno in 1017’), a testimonianza del difficile moment passato con la gestione di Delio Rossi. Numeri più positivi quelli del bosniaco: è il giocatore della Roma che centra di più lo specchio della porta (come il connazionale Pjanic, 16 tiri totali), ma paradossalmente a segnare sono altri: Gervinho (7 gol stagionali) e Salah (6), i grandi assenti della sfida di oggi, portano in dote il 35,13% delle reti giallorosse. Dzeko ne ha segnati solo 2, ma molti li ha fatti segnare: come assist (2), ma soprattutto per spazi creati, movimenti, sponde (29 quelle positive). Insomma, se è vero che finora il bosniaco non ha entusiasmato in termini realizzativi, è anche vero che nel sistema di gioco della Roma è apparso spesso funzionale e decisivo.

(gasport)