La penna degli Altri 27/11/2015 15:01
De Rossi, lo scudo di Garcia
IL MESSAGGERO (S. CARINA) - Sedici gol subiti in 5 gare di Champions, quindici in 13 partite di campionato. Aspettando il mercato di gennaio, sta a Garcia provare a chiudere la porta nei prossimi sei impegni prima della sosta natalizia: Atalanta, Torino, Bate Borisov in Champions, Napoli, la vincente di Salernitana- Spezia in coppa Italia e Genoa.
FALSI MITI Anche se poi, non sempre chi ha la migliore difesa vince i campionati, il pensiero molto diffuso è dovuto soprattutto alle ultime stagioni (en-plein dal 2007-08 in poi). Anche se poi, dal 1929-30 il detto «il campionato lo vince la miglior difesa» è risultato valido appena in 41 tornei su 85 (48,2%). Di poco meglio hanno fatto i migliori attacchi, che hanno conquistato 42 scudetti (49,4%). A conti fatti, la garanzia maggiore per vincere il titolo la dà la migliore differenza reti. In questo caso le squadre che l’hanno ottenuta sono state poi capaci di trionfare ben 61 volte (71,7%). Attualmente in questa speciale classifica, la Roma si trova al terzo posto (+14), dietro al Napoli (+16) e alla Fiorentina (+15), precedendo la capolista Inter (+9), la Juventus (+6) e il Sassuolo (+3), attualmente quinto in graduatoria.
LA MEDIA E’ chiaro che una squadra che segna 29 gol in 13 partite (media 2,2) difficilmente potrà far meglio. Più semplice abbassare la quantità delle reti subite che ora è di un gol a partita. Aspettando news dal ds Sabatini in sede di mercato, una mano a Garcia potrebbe darla il ritorno di De Rossi. Ieri Daniele ha alzato i ritmi dell'allenamento: domenica giocherà. Apparentemente in questa stagione i numeri con il nazionale azzurro in campo o meno si differenziano poco: 9 gol subiti in altrettante gare con il centrocampista presente, 4 in tre gare e mezzo (a Firenze è stato sostituito alla mezz’ora del primo tempo con la Roma avanti 2-0) senza di lui. Va da sé però che la sua presenza omeno cambia il volto della squadra.
IL VOLTO In primis perché permette a Pjanic di giocare senza l’assillo dei compiti di copertura e in più perché garantisce al tandem Manolas- Ruediger una maggiore copertura. Nel 4-2-3-1 di Spalletti, Daniele spesso e volentieri diventava il terzo centrale difensivo. Nel 4-3-3 di Garcia, pronto a trasformarsi in 4-1-4-1, accade più di rado. Più semplice che gli esterni offensivi si abbassino come accaduto a Firenze e nella gara dell’Olimpico con il Barcellona, piuttosto che De Rossi agisca realmente da difensore aggiunto. Il che allunga leggermente la squadra (sono quattro le linee anziché tre) pur avendo come beneficio il fatto di riuscire a coprire lo spazio difensivo con più uomini e correre meno. Non è un caso che la Roma in serie A continui ad essere la seconda squadra che percorre meno chilometri. Nell’ultimo turno l’ha superata anche il Torino. A precedere i giallorossi (95,9 chilometri a partita; il Napoli, primo, ne effettua 108,4) rimane solo il Carpi (94,1). Ma con De Rossi i benefici sono evidenti: vince il 77% dei contrasti dov’è protagonista, effettua il 91,2% di passaggi riusciti, intercettando almeno 3 palloni a gara agli avversari. E se i numeri non dovessero essere sufficienti, basta chiedere a Manolas e Ruediger se preferiscono giocare con Daniele davanti a loro omeno.