La penna degli Altri 10/10/2015 14:02
Sarà un Derby senza curve
IL TEMPO (D. PALIZZOTTO / A. SERAFINI) - Un derby senza curve. La stracittadina tra Roma e Lazio in programma l’8 novembre alle ore 15 potrebbe passare alla storia non per quanto accadrà in campo, ma per la contemporanea assenza dei tifosi più caldi delle due squadre. La Nord biancoceleste ha manifestato la volontà di lasciar vuoto l’intero settore, la Sud giallorossa ha lanciato un duro messaggio alla società ed è pronta a condividere la decisione degli odiati cugini. Una protesta congiunta contro la segmentazione delle curve e l’innalzamento di barriere amovibili al confine con i distinti, misure disposte dal prefetto della capitale Franco Gabrielli, con conseguenti multe salate per chi non rispetta il proprio posto. I tifosi più caldi della Lazio hanno già disertato l’Olimpico in occasione dell’esordio in campionato contro il Bologna, lo scorso 22 agosto, mentre i sostenitori della Roma hanno abbandonato la propria squadra già in 3 occasioni contro Barcellona, Sassuolo e Carpi: la probabile assenza al derby dell’8 novembre avrebbe però una risonanza mediatica decisamente superiore.
LAZIO SENZA TIFO - I tifosi biancocelesti hanno già deciso. «L’8 novembre non andremo allo stadio e invitiamo tutta la curva a fare altrettanto - hanno spiegato i rappresentanti della Nord attraverso le frequenze di Elleradio - Pensiamo sia la cosa giusta da fare per protestare contro il grave danno arrecato dalle istituzioni ai tifosi della Lazio. E poi negli ultimi giorni abbiamo letto un’altra cosa molto triste, vale a dire le direttive della Lega calcio per la regia delle partite di serie A con l’oscuramento degli striscioni e dei fumogeni: questi signori dimenticano che i tifosi sono la locomotiva del sistema». Il comunicato ufficiale della Nord sulla diserzione della curva al derby dell’8 novembre sarà pubblicato solo la prossima settimana, ma la decisione sembra irremovibile. E arriva proprio nel giorno cui i tifosi hanno annunciato la presenza a Reggio Emilia per la trasferta contro il Sassuolo: «Ci muoveremo tutti insieme con i pullman. Siamo felici perché tornare in trasferta è bellissimo, sarà una giornata tranquilla, adatta alle famiglie: vogliamo creare una Nord vecchio stile al Mapei Stadium, dove non ci sono barriere, perché all’Olimpico non è più possibile».
ROMA, PROTESTA CONTINUA - E almeno in questo caso, l'unione darà ulteriore forza e visibilità alla protesta. Dall'altra parte del Tevere infatti anche la Sud non ha intenzione di compiere un passo indietro. Tanto che il settore più caldo del tifo romanista continuerà ad essere disertato in tutte le gare casalinghe, aspettando il derby. D'altronde la linea già adottata non cambierà almeno fino a che le istituzioni non prenderanno in considerazione l'ipotesi di allentare la presa. Ma nella lista degli accusati non compaiono soltanto il prefetto Gabrielli e il Ministro dell'Interno Alfano. Ieri infatti attraverso un nuovo comunicato a firma «Curva Sud», il dito è stato puntato anche verso la società giallorossa, rea di aver subito le nuove disposizioni di sicurezza senza aver mai preso una posizione in sostegno dei propri sostenitori: «Abbiamo abbandonato gli spalti per colpa di assurde imposizioni che non accettiamo e non accetteremo mai - si specifica all'interno del comunicato - quindi adesso sta a voi, società e chiunque sia complice o artefice di questo scempio, dimostrare a tutti la vostra buona fede».
Da Trigoria però trapela la scarsa volontà di dover rispondere, convinta che una forma di protesta pubblica contro le istituzioni peggiorerebbe ulteriormente la condizione dei tifosi romanisti all'interno dello stadio. Per questo dirigenti e responsabili giallorossi stanno da tempo lavorando sottotraccia cercando di utilizzare la strada della diplomazia nei confronti del prefetto Gabrielli, sollecitato in più di un'occasione nel ridiscutere alcune «modalità operative» utilizzate nel prefiltraggio e all'interno dei settori. Il dialogo finora non ha funzionato e difficilmente le cose sono destinate a cambiare. Anche di fronte all'idea di vivere una giornata surreale in un derby 'svuotato' da tifo e colore.