La penna degli Altri 02/10/2015 13:55

Roma, Castan ora è pronto. A Palermo si riprende la difesa

OPENING DAY CASTAN 140815 MANCINI

CORSERA (G. PIACENTINI) - Domenica contro il Palermo (ore 15, arbitra Damato) ci sarà il nuovo esordio di . Un mese dopo il suo rientro a Verona contro l’Hellas il 22 agosto nella prima di campionato, la gara che doveva essere quella del rilancio ed invece è stata quella che ha reso evidente agli occhi di tutti una verità che a Trigoria non erano riusciti a vedere: il difensore brasiliano non era ancora pronto.
«È solo un po’ di ruggine», aveva dichiarato il direttore sportivo giallorosso Walter , e per togliersela di dosso ha sudato come e più degli altri. , però, non lo ha più preso in considerazione - nella partita di col è finito in tribuna, anche se in panchina non c’erano centrali - preferendogli tutti i compagni che potevano giocare nel suo ruolo, ad eccezione dello slovacco , che in quanto a minutaggio rischia di diventare il nuovo .

A Palermo però la coperta sarà di nuovo cortissima: è ancora indisponibile e , con infortunato, dovrà tornare a centrocampo perché né , né , né - tantomeno - hanno dimostrato di poter giocare davanti alla difesa. Soprattutto per questo toccherà al brasiliano stare di nuovo al fianco di , l’unico vero insostituibile di questo primo scorcio di stagione. Di positivo ci sono le relazioni dei preparatori, che negli ultimi giorni hanno studiato per un lavoro personalizzato - è stato seguito direttamente da - che sembra aver dato i suoi frutti.

La speranza del tecnico è che questi miglioramenti si vedano anche in mezzo al campo, perché Leandro è uno di quei giocatori che possono far fare il salto di qualità al reparto, e di conseguenza a tutta la squadra. Per conferma chiedere a Marquinhos e a , che in giallorosso hanno giocato due grandi stagioni anche perché al loro fianco c’era . Il pieno recupero di Leandro, insomma, sarebbe una bella boccata d’ossigeno per , così come la sua assenza è stata un grosso problema.
Rimane l’errore fatto dalla società, che non ha saputo valutare con certezza i tempi per riaverlo completamente a disposizione ed ha sottovalutato la difficoltà di tornare a certi livelli dopo un’operazione delicata - la rimozione di un cavernoma al cervelletto - e un anno di inattività.