La penna degli Altri 02/10/2015 13:48
Il calcio chiede lo sconto
IL MESSAGGERO (B. SACCA') - Fedele alla legge 146 del 17 ottobre del 2014, il governo ha deciso di applicare effettivamente il dettato normativo e di chiedere quindi un contributo economico al mondo del calcio in tema di sicurezza. Così, oggi alle 11, il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, incontrerà al Viminale i vertici dell’Osservatorio sulle manifestazioni sportive, della Federcalcio e delle Leghe professionistiche: con ogni probabilità saranno presenti fra gli altri il presidente della Figc, Carlo Tavecchio, il consigliere federale Claudio Lotito e il presidente della Lega di serie A, Maurizio Beretta.
I PUNTI TECNICI - Il cuore della questione lo occuperà soprattutto il comma 3-ter dell’articolo 9 del testo: in sintesi, i club dovranno versare allo Stato una quota, compresa tra l’1 e il 3 per cento, degli incassi legati alla vendita dei biglietti e degli abbonamenti per le partite. Perché? Per coprire «i costi delle ore di lavoro straordinario della polizia».
Il volume di soldi sarà piuttosto rilevante e oscillerà tra i 20 e i 25 milioni di euro. È logico dunque che il pallone italiano sia in netto disaccordo con il provvedimento. Del resto, già il 10 ottobre del 2014, la Lega di serie A scandì all’unanimità la propria idea attraverso una nota ufficiale: «In nessun altro Paese europeo i costi relativi all’impiego delle forze dell’ordine nelle aree esterne agli stadi sono a carico delle società di calcio, ma normalmente a carico della collettività in generale». Chiarissimo. In via Allegri a Roma e in via Rosellini a Milano, le sedi della Figc e della Lega di A, tante sono state le riflessioni nelle ultime ore. È ovvio che nessuno potrà opporsi al camminare di una legge, ma di sicuro i rappresentanti del nostro pallone si confronteranno con il ministro Alfano nella certezza di poter aprire un dialogo, e di affermare apertamente le proprie ragioni. Ribadiranno, ad esempio, che il sistema calcio sborsa 1 miliardo e 34 milioni l’anno di tasse varie; che i club spendono circa 17 milioni l’anno per l’impiego negli stadi di 200 mila steward complessivi; che in ogni società è stata creata la figura del «Responsabile dei rapporti con la tifoseria». Peraltro alla Lega e alla Figc non è sfuggito che la maggioranza delle iniziative suggerite mesi fa dal ministero sia stata realizzata, specie ricordando la lotta alla violenza tra i supporter. Sul tavolo saranno posti anche diversi interrogativi tecnici, che riguarderanno, per dire, la proporzione della norma (1 o 3% da pagare?), oltre che la quantificazione delle ore di straordinario degli agenti o, infine, l’estensione delle aree da presidiare in occasione delle gare.