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La penna degli Altri 03/10/2015 13:13

Garcia, la sfida della discordia

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IL MESSAGGERO (S. CARINA) - Un’altalena lunga quattro mesi. Dalla vigilia di Roma-Palermo (30 maggio) a quella odierna di Palermo-Roma è racchiusa la metamorfosi di . Prima schietto e spavaldo, poi sorpreso e commissariato, fino ad arrivare ai nostri giorni, discusso e criticato.

SCHIETTO E SPAVALDO 
Il j’accuse di Rudi, chiaramente studiato a tavolino («Siamo la quinta forza economica della serie A»; «Dobbiamo vendere prima di comprare»; «L'importante è come si spendono i soldi»; «La è irraggiungibile»), è un fulmine a ciel sereno. La Roma ha appena vinto il derby, si è garantita il secondo posto in campionato (e con questo la qualificazione diretta alla ) e si appresta alla passerella finale contro il Palermo. Il tecnico forza la mano. Si sente forte (dei due secondi posti consecutivi) a tal punto di autoinvitarsi al summit di Londra con Pallotta. Il suo modus operandi ricorda da vicino vicende passate, molte delle quali vissute proprio a Roma. Da Spalletti («Si naviga a vista») a Ranieri («Ci avete tirato fango addosso e non lo dimenticheremo. Ricordatevelo, perché noi ci ricorderemo di voi»), passando per Capello («Se non arriva Davids, si lotterà per il quarto posto») e («Non si può mangiare in un ristorante di lusso con 10 euro»), sembra il prologo all’addio.

SORPRESO E COMMISSARIATO 
E invece l’addio non si consuma, probabilmente per 17 milioni di buoni motivi (l’ingaggio al lordo sino al 2018). viene escluso dal rendez-vous londinese dopo che poche ore prima il ds ne aveva certificato la presenza: «Rudi? C'è sempre stato in questi incontri programmati». Con questa decisione il club ristabilisce agli occhi esterni il rapporto proprietà-dipendente. Il francese si rifugia a Parigi e vede rapidamente farsi terra bruciata attorno a lui: 1) viene sostituito il fidato Rongoni con (che appena 12 mesi prima era stato scartato proprio a favore del ex Lazio) 2) Indica Mavuba e Ayew come possibili rinforzi a parametro zero che non vengono presi in considerazione 3) Viene ceduto il pupillo Gervinho all’Al Nasr (cessione che poi salterà per un gioco al rialzo del club).

DISCUSSO E CRITICATO 
Il resto è storia recente. sul mercato è accontentato nelle richieste ritenute fondamentali (centravanti, terzino sinistro e che gli regalano, probabilmente, l’undici più forte della serie A). Meno in altre, apparentemente secondarie (completamento rosa). Altre ancora (leggi ) si trasformano in compromessi tecnici tra lui e . Dalle stelle ( e ) alle stalle (Sassuolo, Sampdoria e Bate Borisov) il passo è breve: 4 formazioni sbagliate in 8 gare, la gestione poco convincente del , squadra che in avanti si affida alle individualità e dietro invece viaggia ad una media di quasi 1,5 (1,378) gol subiti a partita. Tornano le perplessità, le stesse affiorate da gennaio in poi. viene fischiato a Roma-Carpi. Domani incrocia di nuovo il Palermo. Da inizio stagione vive con la spada di Damocle sulla testa. Rudi fa finta di nulla. Incassata la fiducia di , anche oggi si professerà sereno, consapevole che se le cose non dovessero andare come programmato, il capro espiatorio da sacrificare alla piazza è già pronto.

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