La penna degli Altri 30/09/2015 14:42
Roma, orrori e rimpianti
LEGGO (F. BALZANI) - Un tempo per vergognarsi, l’altro per provare a reagire senza successo. La Roma, a tre giorni dal 5-1 al Carpi, viene sconfitta per 3-2 dal modesto Bate Borisov (squadra con più sconfitte nella storia della Champions) e si ritrova ultima nel girone comandato dal Barcellona mettendo già a serio rischio la qualificazione. La partita viene virtualmente chiusa dai bielorussi in mezz’ora: sblocca Stasevich, allunga Mladenovic che sfrutta gli errori madornali di Szczesny. La Roma resta stordita e riesce a reagire solo nella ripresa coi gol di Gervinho su assist di Iago Falque (nemmeno tra i convocati alla vigilia) e del subentrato Torosidis che ha permesso a Florenzi di tornare nel suo ruolo naturale.
Scelte sbagliate nella sera in cui sbagliare era difficile viste le tante assenze. «È anche colpa mia - ha ammesso stavolta Garcia - Ovviamente abbiamo sbagliato il primo tempo, forse mancava l’equilibrio visto che abbiamo preso gol tutti dalla stessa fascia, quando è entrato Torosidis ci ha riequilibrato le cose. Non meritavamo di vincere perché con questo primo tempo non si può vincere ma almeno il pareggio sì. Ci sono mancate anche le forze perché eravamo corti con la rosa. Dobbiamo fare meno errori per sfruttare la continuità, anche con la Samp abbiamo fatto troppi errori. Ora servirà fare risultato a Leverkusen per qualificarci». Crescono però i dubbi sulle interpretazioni di alcuni ruoli chiave: Florenzi ancora terzino, De Rossi ancora difensore, Nainggolan ancora regista. Tre giocatori fuori posizione. «Prendiamola come una brutta lezione - ha detto Nainggolan - Colpa di Garcia? Sapevamo quello che dovevamo fare, ma lo abbiamo fatto male. Bisogna capire perché. L’inizio è stato pessimo, potevamo recuperare ma abbiamo sbagliato le ultime occasioni. Presuntuosi? No». Per il tecnico (1 vittoria in 8 partite di Champions e un’altra figuraccia storica dopo l’1-7 col Bayern) sembra arrivato il tempo una scelta coraggiosa. La partita di Palermo, con la sosta sullo sfondo, sa già di ultima spiaggia.