La penna degli Altri 23/09/2015 13:23
La Capitale contro Genova per ripartire
IL TEMPO (E. MENGHI) - Il marzo scorso, la Sampdoria di Mihajlovic aveva fatto riassaporare alla Roma il gusto amaro della sconfitta dopo 4 mesi e mezzo e l’Olimpico, spaventato dalla possibilità di perdere - oltre allo scudetto, ormai andato – anche il secondo posto, si era messo a fischiare. Stavolta non si è dovuto attendere troppo per ascoltare la disapprovazione di un pubblico, deluso dal pari interno con il Sassuolo, ancor più perché quest’anno la Juve ha iniziato col freno a mano tirato e l’occasione pareva ghiotta. Garcia è finito di nuovo sotto accusa, per le scelte fatte e le parole dette a fine gara. Prima di prendere l’aereo per Genova e sfidare una squadra del tutto diversa e (sulla carta) meno temibile rispetto a quella capace di vincere 2-0 nella capitale, il tecnico francese ha predicato calma e ha ricordato il successo con la Juventus e il prestigioso pari col Barcellona.
Gioie cancellate dalla brutta prova di domenica, su cui invece preferisce non tornare: «Non mi sembra sia successo qualcosa di catastrofico. La stagione non si ferma alla quarta giornata. Cosa dovrebbero dire le 15 squadre sotto di noi? La classifica conta più sul piano psicologico che su quello dei punti in questo momento. Abbiamo fatto partite buone, altre meno, ma è presto per essere giudicati. Bisogna restare tranquilli, prendere i tre punti con la Samp e fare come i ciclisti: tenere la testa bassa e pedalare al massimo». Troppo severe per Rudi le critiche ricevute in particolare per il turnover che l’ha portato a schierare 21 giocatori finora: «Non c’è una regola scritta, il problema piuttosto è giocare bene e contro il Sassuolo potevamo sicuramente fare meglio». Garcia sembra anche giustificare la rotazione degli uomini in campo perché sarebbe l’unico modo per preparare tutti al meglio, ritrattando in parte le frasi post-partita in cui aveva parlato di uno squilibrio atletico tra titolari e riserve, quasi ad accusare chi di professione fa il preparatore, Darcy Norman: «Non dico mai cose senza aver parlato con tutte le componenti. Ho trovato in alcuni giocatori mancanza di ritmo, forse il problema è non aver fatto abbastanza partite. Senza turnover, sarebbe stato ancora peggio in futuro. Sono semplici questioni quotidiane».
Semplici non si direbbe, in ogni caso a Marassi la formazione muterà di nuovo, per scelta e per necessità. Rudiger ha preso un colpo al ginocchio sinistro (non è quello operato) e non è stato convocato (così come Totti per un dolore al dito), mentre Castan «ha avuto un calo fisiologico ed è meglio che giochi quando sarà al 100%». Non ancora, quindi. De Rossi farà marcia indietro in difesa e Keita prenderà il suo posto in mezzo al campo, con Nainggolan e Pjanic ai lati. In difesa rientrano Florenzi e Digne dal 1’, in avanti Iago Falque, Dzeko e Salah. Con il turnover «curativo» Garcia spera di rimediare agli errori fatti e, alla fine, riconosciuti: «Speravamo di fare 9 punti in questa settimana, considerando anche il Carpi, non succederà e sono arrabbiato. Ora dobbiamo guardare avanti». A testa bassa, e pedalare.