La penna degli Altri 28/09/2015 13:56
Il riscatto di Gervinho. Rinasce centravanti senza Totti e Dzeko
LA REPUBBLICA (F. FERRAZZA) - Mentre tutto il mondo del calcio celebra il trentanovesimo compleanno di Francesco Totti, a Trigoria, il giorno dopo la travolgente vittoria sul Carpi, si sta lavorando su una nuova Roma.
Una Roma che sappia fare a meno di Dzeko e del numero dieci per qualche partita, visti i guai fisici che hanno colpito entrambi i centravanti a disposizione di Garcia. Una iattura che però coincide con il riscatto del giocatore meno popolare in questo momento tra i tifosi della Roma: Gervinho. Eppure il riscatto dell’ivoriano sembra essere ripartito proprio dalla sfida con il Carpi. È la rivincita di un giocatore che sembrava non potesse più giocare all’Olimpico, fischiatissimo anche alla lettura delle formazioni, sabato, e che, non è un mistero, era uno di quelli che più la società ha provato a vendere la scorsa estate. Il gol, senza esultanze polemiche o dichiarazioni rancorose, e i due centravanti ko, trasformano improvvisamente Gervinho in un uomo fondamentale della nuova Roma, in emergenza, che dovrà affrontare il prossimo mese e mezzo.
«Metteremo proprio Gervinho, o Iturbe, in Bielorussia — l’ammissione del mister francese, che non ha prime punte di ruolo a disposizione — un attacco più leggero ma veloce. Non siamo totalmente scoperti, anche se perdere due centravanti in una sola gara è qualcosa di negativo». Da qui, da un’emergenza che domani, nella gara di Champions contro il Bate Borisov ( partenza prevista per oggi), costringerà De Rossi e compagni a scendere in campo con gli uomini contati, si arriva al rilancio dell’anarchico esterno, che Garcia non ha mai smesso di amare. «Lui può fare grandi cose e già nel precampionato era stato uno dei migliori, aveva dimostrato di essere concentrato e di voler aiutare la Roma. La sua fiducia è tornata alta ed è un bene per lui. Gervinho ha fatto 18 mesi bellissimi e 3 mesi in cui non ha giocato bene, è tornato prima dalle vacanze per allenarsi. Si è allenato come un fabbro aspettando il suo momento». Momento che è ritornato.