La penna degli Altri 21/09/2015 16:46
IL PUNTO DEL LUNEDI' - Crosetti, Sconcerti, Giubilo, Caputi
LAROMA24.IT - Ritorna lo spettro della 'pareggite' per la Roma di Garcia. Questa volta, però, a pesare sul 2-2 contro il Sassuolo di Di Francesco è stata la volontà del francese di scegliere un pesante turn over dopo gli impegni europei. Tra gli esclusi eccellenti, anche il tanto agognato centravanti, Edin Dzeko, entrato in campo solamente come ultimo cambio. Totti, preferito al bosniaco, festeggia i suoi 300 gol con la maglia giallorossa in un clima surreale, proprio come la prestazione dei padroni di casa.
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Ecco i commenti di alcuni degli opinionisti più importanti della stampa, sulle colonne dei quotidiani oggi in edicola.
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LA REPUBBLICA - (M. CROSETTI)
Semivuoto è il bicchierino della Roma: anche l’anno scorso era finita 2-2 contro il Sassuolo (comunque 8 punti in 4 partite, il doppio dei campioni d’Italia), e queste sono precisamente le occasioni degli scudetti perduti. Se batti la Juve di slancio e poi ti impantani così, vuol dire che forse non sei davvero cresciuto, non ancora. Unica ragione di festa i 300 gol di Totti, eroe smisurato ma anche trentanovenne, fuoriclasse del tempo antico e il tempo - si sa - vince sempre.
CORRIERE DELLA SERA (M. SCONCERTI)
Mentre la Roma concede troppo a Garcia e si permette di lasciar fuori Dzeko in casa. Il Sassuolo è forse la miglior squadra italiana come organizzazione di gioco, a maggior ragione serviva uno sopra le righe che di mestiere concretizza. Questo ci porta al problema del turnover. Tutti lo fanno, quindi è giusto direbbe Cartesio. Ma ti porta a non avere mai la squadra migliore in nessuna partita. È possibile già a settembre? In 4 partite di campionato ogni squadra ha già impiegato una ventina di giocatori. Possibile che la migliore gioventù abbia così bisogno di riposo?
IL TEMPO (G. GIUBILO)
Perde ancora terreno la Roma. Il Sassuolo continua a collezionare pareggi nello stadio romanista anzi, i padroni di casa devono per ben due volte rimontare lo svantaggio firmato prima da Defrel, poi da un giovane ex come Politano. Per la prima rincorsa che coincide col gol numero 300 del capitano che però ha bisogno di un duplice aiuto. Prima lo sbadato invio di Consigli sui piedi di Pjanic, poi il netto fuorigioco non rilevato dalla terna arbitrale. Per la stupida legge della compensazione nel finale negato un rigore ai giallorossi per il fallo di Peluso su Rudiger. Ma le responsabilità della mancata vittoria hanno origini anche dalle scelte iniziali di Garcia che fa entrare Florenzi soltanto dopo un’ora e soltanto nel finale manda in campo Dzeko. Per il tecnico che predica sempre l’esigenza di guardare a una partita per volta, all’atto pratico il suo pensiero era legato al turno di mercoledì a Genova. Per il secondo aggancio agli emiliani, ci vuole una prodezza balistica di Salah, al quale il portiere ospite nega il raddoppio nella convulsa fase finale. Tutto sommato, una partita vivace e divertente, ma in questo caso, apprezzata soltanto dagli osservatori neutrali. Per la Roma che ora deve stare attenta a non concedersi altri distrazioni, un’occasione perduta.
IL MESSAGGERO (M. CAPUTI)
Il mini ciclo di tre partite iniziato nel week end darà, alla sua conclusione, una visione più delineata del reale valore delle forze in campo. La griglia delle favorite è abbastanza chiaro, servono però altri indizi per capire meglio potenzialità e limiti di tutte le protagoniste. Appare evidente che l’Inter, priva degli impegni europei e senza forzati turn over, sia destinata a competere fino in fondo per lo scudetto. Oggi si propone come l’avversario più credibile e temibile di Juventus e Roma. (...) Reduci entrambe da confortanti prestazioni in Champions, è stata la Juventus e non la Roma a dare le risposte più convincenti. Sarà solo un caso ma, mentre Allegri ha cambiato solo due giocatori rispetto a Manchester e ottenuto vittoria e prestazione, Garcia ha completamente rivoltato la squadra e, con ben 6 cambi, ha steccato. Tra Verona e Sassuolo sono già due le occasioni perse. Rimane difficile non contestare le scelte, alcune incomprensibili, del tecnico francese. Con l’organico a disposizione le sue capacità tecniche e gestionali diventano fondamentali. Se la stagione giallorossa sarà positiva o meno, molto dipenderà da lui. Se l’operato Garcia determinerà le fortune della Roma, altrettanto si può dire per la Lazio riguardo a Pioli. La squadra sembra aver perso totalmente la sua identità: molle nelle gambe e fragile nel carattere. Come Garcia, anche Pioli ha più volte cambiato modulo e interpreti con il risultato di generare solo tanta confusione (...)