La penna degli Altri 13/09/2015 14:28
Garcia: "Roma, troppi pochi tiri nello specchio"
IL MESSAGGERO (A. ANGELONI) - Ci sarà tanto da rivedere, perché la prestazione non è stata scintillante, di sicuro i tre punti regalano un sorriso a Garcia, che ora può pensare al Barcellona avendo la pancia un po’ più piena. Di sicuro, il tecnico francese, non si aspettava un Frosinone così tosto. «Complimenti, ha lottato su ogni palla e se continua così farà una stagione importante». E la Roma? «Dovevamo chiudere prima la partita sarebbe stato meglio per metterci al riparo da sorprese. Inquadriamo poco la porta. Un passo indietro rispetto alla prestazione con la Juve? Chi conosce un po' di calcio sa che quando si affronta la Juventus in casa è una partita differente rispetto a quando si gioca in casa di una neopromossa. Serve un campo di qualità, con dimensioni normali per giocare bene. Nel primo tempo abbiamo fatto soloun tiro in porta su undici e se avessimo migliorato questa percentuale l'avremmo chiusa prima. Ma, ripeto, è la prima volta nella stagione che non prendiamo gol». L’uscita di Dzeko dopo pochi minuti della ripresa ha agevolato la squadra nella pericolosità. «Edin aveva giocato in Nazionale, gli ho detto che lo avrei tenuto poco in campo».
LE STRANE COPPIE L’esperimento Totti-Dzeko ha funzionato poco, quello di Keita- De Rossi appena appena meglio. Rivedibili entrambe le coppie, comunque. «C’è da migliorare, bisogna continuare a lavorare. Edin non è qui da tanto tempo e su questo modulo abbiamo bisogno di automatismi. La cosa più importante è che non abbiamo avuto infortuni. Questa partita andava gestita: se si vince e non ci sono infortunati, posso solo pensare positivo». Poi c’è il “buono” e il ”cattivo”, Iturbe e Gervinho. Il primo in panchina e poi decisivo nel finale, il secondo gioca novanta minuti ma la struscia poco. «Ho chiesto io tenere di Manuel: lavora sempre al massimo e già lo scorso anno aveva giocato da centravanti. Insisto troppo con Gervais? Contro una difesa tutta schierata serviva un giocatore che saltasse l'uomo e lui lo fa. E' stato uomo partita con il Real Madrid e il Valencia in amichevole. Stavolta ha fatto una buona gara, né più né meno degli altri».
TURN-OVER IN CAMPO Nainggolan è entrato solo nella ripresa, Dzeko ha giocato praticamente un tempo, ancora meno di lui Salah. Ruediger ha esordito e rotto il ghiaccio, anche se deve acquisire brillantezza. Le scelte, in un modo o nell’altro, sono state tutte pensate per la partita di mercoledì con il Barcellona. «Era importante tenere in conto i tempi di gioco avuti con le nazionali. Era la prima di sette partite e sappiamo quanto Radja è importante per noi, soprattutto in mancanza di Pjanic, Anche per Dzeko era previsto lo stesso trattamento. Non abbiamo avuto infortunati e questo con le sei partite che arrivano, soprattutto col Barcellona, è un dato buono. Ruediger? Non può stare al cento per cento. Si è preparato poco, non era semplice, ma ci ha portato la sua fisicità. E’ utile aver trovato un calciatore forte fisicamente e bravo sulle palle alte. Lui, nei duelli, si è ben comportato». Infine, evita giudizi sul mani di Digne. «Gli arbitri devono giudicare in una frazione di secondo. Non ho altro da dire». Prendi i punti e scappa.