La penna degli Altri 30/09/2015 15:47

Garcia e Szczesny, no! «Hanno sbagliato tutto»

AnsTrRQLiQ0jr4y7koydcwQjGcpfz0_n5WtqDdtc3TTA

GASPORT (C. ZUCCHELLI) - Dall’inferno al (quasi) paradiso e poi di nuovo all’inferno nel giro di mezz’ora. La Roma perdeva 3-0 col Bate Borisov, il faceva lo stesso al Camp Nou col Bayer Leverskusen e i romanisti provavano a tirarsi su così: «Dai, che se usciamo dalla vinciamo lo scudetto a marzo». Ironia, certo, ma almeno qualcuno provava a vedere il bicchiere mezzo pieno in una serata che sembrava un incubo. E invece, dalla Bielorussia alla Catalogna, l’incubo sembrava diventare quantomeno purgatorio perché il ribaltava il risultato e la Roma si svegliava dal suo torpore ed era quasi sul punto di rimontare una partita che sembrava già scritta: «Un punto col e un altro col Bate Barcellonisov, non male, twittava tale Paolo. E invece no: i sogni di gloria, cioè di pareggio, si sono infranti sulla traversa di . E adesso la Roma è ultima nel girone. «Svegliatevi tutti», scrive Dario. E come lui altre centinaia di tifosi.

BRUTTI ADDORMENTATI - I sonni della Roma nel primo tempo sono stati un incubo per i romanisti. Sul banco degli imputati («voleva il regalo per le 100 panchine, gli stanno facendo la festa»), ritratto anche mentre suonava il violino per le strade di Minsk. Il tecnico, tra radio e social network, è il principale colpevole: «Ha messo e non stava bene e questi sono i risultati», è stato il mantra che si leggeva ovunque mentre il polacco aveva – almeno – due gol sulla coscienza. Non gradito neanche il cambio nel finale con il giovane costretto ad entrare in campo per guadagnare secondi. «Ha messo il Freddo di Romanzo Criminale», si leggeva in riferimento al nome del personaggio della serie tv.

ACCERCHIATO - Accusato anche («gli trattenessero il passaporto e lo lasciassero ad allenarsi a Minsk un paio di mesi») e, ovviamente, la terza maglia. Non era piaciuta ai romanisti fin dal giorno della presentazione, il pessimo esordio ci ha messo il carico: «La divisa è grigia, l’umore è nero», uno dei tanti messaggi dedicati alla Roma e a Nike. I giochi di parole si sprecano (tra i più gettonati BorisovBateRoma oppure «avevamo la fascia da lutto su entrambe le braccia per quanto stiamo male») ma la voglia di scherzare è poca. E una foto di in mezzo ai giocatori bielorussi che fanno festa e chiamata «l’accerchiato» suona tristemente reale. Il problema è che il tecnico lo sarà anche a Trigoria. Come ha specificato Sacchi: «I giocatori dovrebbero farsi un esame di coscienza. Ma non solo loro. Perché la Roma non dà mai la sensazione di essere una squadra solida»