La penna degli Altri 01/09/2015 14:26
«Amo la squadra, che tristezza la protesta della curva»
CORSERA (G. PIACENTINI) - L’immagine di lui che cammina nervosamente da una stanza all’altra, tenendo accesi contemporaneamente cinque televisori, fotografa perfettamente lo stato d’animo con cui James Pallotta ha vissuto il big match contro la Juventus.
Il giorno dopo il presidente giallorosso è soddisfatto. «È stato bellissimo - le sue parole a Roma Radio - Grande gara, sapevo che ne eravamo capaci con i giocatori che abbiamo. È solo una partita, però, e quando abbiamo subito gol il mio nervosismo è aumentato. Per fortuna nel finale il nostro portiere ha fatto una gran parata: è stata la giocata della partita. Bello anche vedere Dzeko correre verso i tifosi dopo il gol. Sono i giocatori con questa mentalità che stiamo inserendo per completare una rosa già competitiva, speriamo che possa essere l’inizio di qualcosa di speciale».
A proposito di tifosi, Pallotta non ha digerito lo sciopero della curva Sud. «È frustrante vedere la nostra tifoseria non sostenere la squadra. Non ho mai detto nulla contro la curva Sud, ma solo che ci sono alcune mele marce, come capita ovunque. Mi sono rivolto a una piccolissima frangia che crea problemi, è stata una delusione. Spero che la maggior parte dei tifosi capisca che stiamo cercando in tutti i modi di creare una grande squadra che possa vincere titoli e scudetti. La Roma non ha nulla a che vedere con la divisione della curva, non l’abbiamo mai richiesta. Basta dare un’occhiata al modello del nuovo stadio: uno dei punti di forza è la Sud che stiamo costruendo. Se da un lato sono deluso per il mancato sostegno di un settore, dall’altro sono orgoglioso del comportamento del resto dello stadio”.
Contro la Juventus ha avuto la sensazione che i cambiamenti imposti in estate abbiano dato i loro frutti. «Si è verificato quello che attendevo da tempo, è stata la miglior partita degli ultimi dodici mesi. Credo che la differenza già si veda, e i preparatori mi dicono che abbiamo ancora ampi margini di miglioramento».
«A mio avviso - conclude - era una questione di infortuni, di stanchezza, di allenamenti non adeguati, e Rudi è stato additato da molte persone e, a dire la verità, anche un po’ da me, e per questo abbiamo cambiato alcune cose».