La penna degli Altri 31/08/2015 16:58
IL PUNTO DEL LUNEDI' - Sconcerti, Mura, Garlando, Caputi, Garlando
LAROMA24.IT - I giallorossi arrivano alla sosta con un +4 in classifica sulla Juventus. Ieri pomeriggio la squadra di Rudi Garcia è riuscita a superare i bianconeri all'Olimpico vincendo e, soprattutto, convincendo grazie a una prestazione maiuscola. A catturare la mente dei tifosi capitolini sono le immagini delle reti dei due bosniaci, Pjanic e Dzeko, che riescono a mettere in secondo piano il mercato, giunto al suo ultimo giorno. La pausa delle nazionali permetterà a Garcia di poter continuare il lavoro con i propri giocatori, in particolar modo con gli ultimi acquisti, arrivati alla corte del francese solo questo mese.
_________
Ecco i commenti di alcuni degli opinionisti più importanti della stampa, sulle colonne dei quotidiani oggi in edicola.
_________
CORRIERE DELLA SERA (M. SCONCERTI)
La Juve non c’è più. Come diceva su altre strade Zarathustra, ora bisogna che tutti si prendano la responsabilità di essere liberi, non ci sono più riferimenti, bisogna provare a vincere. Non c’è più nemmeno il mercato, ora si è davanti a noi stessi, si pensa in proprio. Vale per la Roma, che sembra la più forte, ma vale anche per l’Inter, lenta, solida e piena di ottimi solisti, vale per il Torino che sale a 5 gol in due partite. Vale per chiunque si senta ambizioso. C’è uno spazio che non esisteva da una generazione. Il lusso di quattro scudetti e l’addio di tre grandi giocatori, hanno sfinito la Juve, soprattutto hanno disperso la vecchia disponibilità all’amalgama, a volere comunque il risultato. In questo momento la Juve non è nemmeno giudicabile. Troppo leggera oltre la difesa, senza un solo giocatore capace di tenere la palla, avere un’idea di gioco. Il problema non è la malattia, capita di non star bene. È non avere mai nessun sintomo di guarigione, come se la malattia non fosse un’eccezione, ma un nuovo modo di vivere.
___
LA REPUBBLICA (G. MURA)
Ad Allegri non mancano, oggi, quelli che sono andati altrove ma, soprattutto a centrocampo, quelli che li dovrebbero sostituire. Chiaro che una Roma irriconoscibile rispetto a quella di Verona ha sottolineato le crepe di un gruppo che non s’è ritrovato, forse non si riconosce, sicuramente ha perso efficacia di gioco e spavalderia d’atteggiamento. Si può capire Caceres, Allegri voleva risparmiare a Barzagli la velocità degli esterni romanisti. Ma quella linea centrale fatta da due terzini, due interditori e Pogba poteva solo naufragare di fronte ad avversari più tecnici, determinati e, per un’ora abbodante, capaci di grandi cambiamenti di ritmo. A meno che Pogba non fosse in serata magica. Non lo era. Quindi è stata difesa a oltranza.
IL MESSAGGERO (M. CAPUTI)
I novanta minuti dell’Olimpico hanno infatti espresso con chiarezza che, nella trasformazione estiva effettuata dalle due società, è la Roma ad aver tratto un evidente giovamento e fatto un significativo passo in avanti. Szczesny, Digne, Iago Falque, Salah e Dzeko, praticamente mezza squadra titolare, hanno innalzato il livello tecnico e colmato il vuoto in ruoli determinanti, prima scoperti. La prestazione di Digne e Dzeko ne sono la conferma evidente. Quello di ieri non è stato certo solo il successo dei nuovi acquisti, ma di tutta la squadra e di Garcia, che ieri ha indovinato tutte le scelte. Come promesso dal tecnico, fin dai primi minuti, la Roma ha messo in campo aggressività, velocità e movimenti senza palla da tempo sconosciuti. Questa è la Roma che vogliono i tifosi, e la squadra ha tutte le potenzialità per soddisfarli