La penna degli Altri 30/08/2015 14:19
È Roma-Juve del riscatto
IL TEMPO (T. CARMELLINI) - Roma-Juve è sempre Roma-Juve: anche se uno scontro diretto alla seconda giornata di campionato non deciderà granché. Ma visto l’avvio in sordina delle due squadre date come favorite (almeno sulla carta) per la corsa scudetto, la partita assume contorni inaspettati. Obiettivo riscatto, per tutti: anche a costo di rischiare qualcosa in più.
C’è voglia di riscatto soprattutto in casa bianconera perché dopo quattro scudetti vinti a spasso, lo sgambetto dell’Udinese all’esordio casalingo, sembra aver affollato la testa degli juventini di dubbi amletici. Alcuni scontati, vedi un mercato che ha privato allegri di tre pezzi da novanta come Tevez, Vidal e Pirlo (assenze pesanti come quella di Totti che non parte in panchina in un Roma-Juve da una vita), altri inaspettati come il peso specifico di un talento quale Pogba che avrebbe dovuto prendere per mano quella che doveva e deve diventare la «sua» Juve. Così non è stato e il giovane francese, corteggiato dalle big di mezzo mondo alle quali Agnelli & Co. hanno risposto con un secco «niet», ha rimediato solo bordate di fischi e voti negativi in pagella su tutti i quotidiani.
Ma di riscatto si parla anche in casa di una Roma partita con il freno a mano tirato nella trasferta di Verona (un campo che comunque tornerà ostico a molti soprattutto in questa prima parte di stagione). Non s’è visto l’atteso gioco, così come l’inserimento nella manovra di un attaccante di peso che aveva fatto sognare i tifosi romanisti al suo arrivo nella Capitale. Forse quel gol dopo quattro minuti contro il Siviglia all’Olimpico nel giorno della presentazione ufficiale della squadra, quei sei gol in un’ora, avevano alzato un po’ troppo le aspettative romaniste.
Garcia si ritrova così alle prese con un nodo tattico offensivo legato all’utilizzo di Gervinho (che resta l’unico giocatore chiesto dal tecnico al club: motivo per il quale la società sta pensando di mettere sul mercato Iturbe e non l’ivoriano) in un ballottaggio che lo vedrebbe altrimenti perire rispetto a uno Iago Falque apparso, nel pre-campionato, molto più in palla.
Dubbi che aumentano l’attesa per la partita clou della seconda giornata di campionato in un Olimpico che si prospetta delle grandi occasioni e per la quale, cosa mai vista prima, la prefettura ha messo i tifosi sul piede di guerra chiedendo agli ospiti di evitare di andare allo stadio «riconoscibili». Roba dell’altro mondo.
Restano i tre punti in palio che potrebbero cambiare, se non la stagione, sicuramente il momento delle due protagoniste a ridosso di una pausa «nazionale» subito dopo la chiusura del mercato. In questa settimana tanto la Roma quanto la Juve sono corse ai ripari dopo lo scivolone d’avvio, ha comprato le pedine mancanti ma non hanno certo avuto il tempo di provarle all’interno di un gruppo più o meno rodato. Sarà questa un’altra delle cose da tenere d’occhio perché tanto Digne, quanto Iago Falque, così come Dybala dall’altra parte, non hanno ancora giocato una partita da titolare con le rispettive maglie. La speranza dei sessantamila attesi all’Olimpico, così come di tutti coloro che si incolleranno alla tv stasera alle 18, è che non sia la paura a vincere la partita.