La penna degli Altri 20/07/2015 13:21
Roma, tre colpi per sognare
IL TEMPO (E. MENGHI) La Roma ha tre colpi in canna: Salah e Dzeko per l’attacco, Adriano per la difesa. Il mercato giallorosso sta prendendo forma. L’egiziano ha già detto sì ad un quadriennale da circa 3 milioni netti a stagione e ieri è stato scaricato da Mourinho: «Il suo futuro è lontano dal Chelsea, forse in prestito o a titolo definitivo, se arriverà un’offerta che saremo felici di accettare». La formula preferita dalla Roma è quella del prestito con obbligo di riscatto, per un’operazione complessiva poco superiore ai 20 milioni di euro. Con i Blues il rapporto è ottimo e sono state messe buone basi nell’incontro di Londra tra il club inglese e il diesse.
Per fare posto a Salah e liberare la casella da extracomunitario, c’è bisogno di cedere almeno uno tra Gervinho, Doumbia e Marquinho. L’ivoriano è ambito in Turchia, ma non sono arrivate proposte economicamente interessanti. Con Adriano l’accordo c’è da qualche settimana, il brasiliano ha dato la priorità alla Roma, che sta cercando di ottenere lo sconto dal Barcellona: Sabatini non vuole pagarlo più di 4 milioni, i blaugrana ne vorrebbero 2 in più, ma sono disposti a trattare. Come terzino sinistro viene monitorato anche Moreno del Liverpool.
Per Dzeko si vuole chiudere entro la prossima settimana. Ballano 6-7 milioni tra offerta (23 milioni) e richiesta del City (circa 30), ma le parti vogliono venirsi incontro e l’accordo si troverà a metà strada. Definiti i tre acquisti con la precedenza, ce ne sono altri dietro le quinte. Bruno Peres sta rifiutando tutte le offerte perché ha già dato la sua parola alla Roma e il Torino punta ad inserire Carbonero nella trattativa. I giallorossi non hanno fretta di chiudere, né per lui né per Romero: il portiere sta valutando altre offerte, tra cui spicca quella del Manchester United, ma a Trigoria non sono preoccupati e aspettano di vedere cosa succede.
Mario Gomez è ai saluti con la Fiorentina e Destro potrebbe essere il suo sostituto, ma i giallorossi vogliono monetizzare e non considerano possibile il prestito. Idem per Doumbia, per cui è richiesto almeno l’obbligo di riscatto.