La penna degli Altri 09/07/2015 14:02
Roma, tra Garcia e Norman prove tecniche di feeling
CORSERA (L. VALDISERRI) - È una Roma all’americana. Il presidente James Pallotta ha fatto passare un concetto made in Usa: la specializzazione. Questo spiega la scelta del preparatore atletico Darcy Norman, pagato come un buon allenatore e allenatore con pieni poteri quando i giocatori devono lavorare sul piano fisico e non tecnico/tattico. Una scelta che parte dall’insoddisfazione per il calo della stagione scorsa, in cui la Roma è arrivata seconda ma nel 2015 ha mantenuto una media punti da risicata salvezza. L’allenamento della Roma nel ritiro di Pinzolo è diviso tra parte atletica (comanda Norman) e parte tattica (comanda Garcia). Allenatore depotenziato? Lo pensano in molti, anche se Garcia e Norman si confrontano tutte le mattine, prima dell’allenamento. Norman ha parlato a Roma Tv per dire che «il nostro lavoro è di supporto al mister, tra noi c’è grande sintonia».
Garcia, in ogni caso, non pare di ottimo umore. Alla festa di presentazione della squadra, martedì sera, era meno sorridente rispetto agli ultimi due ritiri. Le pressioni sulla Roma sono molte, il calciomercato finora non l’ha aiutato. Come ha fatto notare «in ritiro c’è una sola faccia nuova, Iago Falque, che comunque ci aiuterà molto». In attesa di nuovi arrivi, Sabatini punta su Iturbe: l’attaccante aspetta l’arrivo di un centravanti («Può aiutare») e chiede la salute alla nuova stagione («L’anno scorso ho sbagliato perché volevo strafare»).
Florenzi ha fatto fisioterapia ma non è stato sottoposto ad accertamenti specifici. Si trascina un problema di infiammazione, appena sotto il ginocchio destro, che gli ha fatto saltare l’ultima convocazione in nazionale. Ieri – con Totti, Maicon, Strootman, De Sanctis e Gervinho – è stato protagonista di una bella iniziativa legata alla fondazione Roma Cares: ha risposto alle domande dei bambini in un divertente happening in cui Gervinho ha confessato che non giocherebbe mai gratis, De Sanctis che ha fatto il portiere perché da attaccante la prendeva poco e Totti che un gol nel derby non ha prezzo. Un bambino ha chiesto a De Sanctis della papera col Sassuolo. E tutti hanno riso per il giornalista in erba.