La penna degli Altri 23/06/2015 17:39
Sette idee per il calcio in equilibrio
MILANO FINANZA (L. MONDELLINI) - Una tavola rotonda con 250 professionisti operanti nei più importanti comparti merceologici e industriali, con l'obiettivo di individuare i modi migliori per rilanciare il calcio italiano in chiave nazionale e internazionale. Questo è in sintesi stato il significato di Kick0#201 S, l'evento organizzato dalla Federazione Italiana Giuoco Calcio (Figc) nel weekend allo stadio Manuzzi di Cesena. Una manifestazione che ha avuto non solo importanti testimonial calcistici e sportivi, quali il campione del Mondo Antonio Cabrini, l'ex allenatore della Nazionale Arrigo Sacchi o l'ex campionessa di atletica leggera Fiona May (tra le più attive nei lavori) ma che ha vissuto soprattutto delle competenze sviluppate nei propri campi professionali da uomini d'affari, professori universitari, finanzieri, giornalisti, consulenti, attori e operatori dell' informazione.
La Figc, insomma, su idea del direttore generale Michele Uva, ha deciso di uscire dal palazzo per ascoltare i suggerimenti dell'universo delle professioni, rappresentato da una minoranza selezionata di 250 persone. Nel concreto, dopo le sessioni plenarie sugli spalti dello stadio, i convenuti sono stati suddivisi in 11 squadre omogenee per competenze professionali. II compito di ognuna di queste squadre era fornire alla Figc, nel proprio settore di riferimento, suggerimenti su come migliorare il calcio. In questo quadro, vista la non eccellente situazione finanziaria del pallone italiano, i temi economici hanno avuto un'importanza notevole, In particolare la squadra incaricata di coprire questi temi era quella denominata Equilibrio coordinata dal presidente della Commissione Bilancio della Camera Francesco Boccia e dal direttore dei dipartimento di economia dell'Università Bocconi di Milano Donato Masciandaro. Nel team, oltre a banchieri, consulenti finanziari e legali c'erano anche il vicedirettore generale della Figc Francesca Sanzone nelle vesti di padrona di casa oltre che Marco Bogarelli, presidente di Infront Italia, la società che gestisce i diritti tv del calcio italiano. Questa squadra in conclusione dei lavori ha elaborato un documento chiamato 5x7. Non una tattica calcistica in senso stretto ma una formula con cui ridare slancio allo sport nazionale. La squadra ha infatti identificato cinque specificità dell'industria calcio proponendo sette suggerimenti. Le cinque peculiarità di questo settore sono: 1) il successo dell'industria è legato alla capacità di rappresentare per ogni consumatore una fonte potenziale di soddisfazione al contempo alta e variabile (in termini finanziari un prodotto alto rischio/alto rendimento); 2) il mix tra globalizzazione e innovazione tecnologica allarga in modo inedito il perimetro dei mercati di fruizione, in qualunque dimensione (geografica, culturale, temporale); 3) il prodotto calcio è offerto da una pluralità di società calcistiche, eterogenee per obiettivi, caratteristiche e dimensioni; 4) nello stesso tempo il calcio mostra l'incapacità di garantire l'assenza di squilibri economici e finanziari; infine 5) nell'assetto di governo del regolatore (la Figc) sono rappresentati i regolati.
La squadra, ritenendo che l'inefficacia delle regole rappresenti un rischio rilevante per l'industria calcio Italia, e nel contempo assumendo che l'eterogeneità nella natura delle squadre di calcio, non si deve cambiare, ha quindi raccomandato alla Figc: 1) regole sulla trasparenza e comprensibilità della situazione reddituale, patrimoniale e organizzativa; in questo la certificazione obbligatoria potrebbe essere finanziata anche con meccanismi mutualistici; 2) regole sulla sostenibilità economica e finanziaria, attuale e prospettica, anche basati su meccanismi di rating; 3) regole sulla professionalità e onorabilità di amministratori e proprietari, inclusa la trasparenza dell'assetto della proprietà e del controllo; 4) la definizione delle regole va affidata a un organismo dotato dei requisiti di indipendenza; 5) le regole mutualistiche finalizzate al rispetto della sostenibilità economica e finanziaria devono essere caratterizzate anche da meccanismi a incentivo; 6) il meccanismo deve essere esportabile a livello internazionale; 7) con regole efficaci l'industria calcio guadagnerebbe in credibilità, rafforzando la legittima domanda di migliori regole generali, quali quelle legate all'attrattività rispetto ad investimenti esteri o quelli connessi a manifestazioni internazionali o alle infrastrutture, con particolare attenzione agli stadi o alla tutela dei marchi a livello internazionale