La penna degli Altri 08/06/2015 14:34

Mondiali scippati al Marocco, video e mail contro Blatter: “Russia e Qatar rischiano”

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LA REPUBBLICA (F. S. INTORCIA) - Un videotape e un’e-mail. Due nuovi elementi inguaiano Sepp Blatter: riguardano l’assegnazione del Mondiale 2010 al Sudafrica. Quel torneo fu dirottato da un flusso di tangenti di 10 milioni di dollari. E Blatter sapeva: lo proverebbe un messaggio di posta spedito, secondo il Sunday Times, il 7 dicembre 2007 da Jerome Valcke, segretario generale della Fifa, al governo di Pretoria, in cui afferma che quel trasferimento da 10 milioni di dollari era basato su «colloqui fra Blatter e il presidente Thabo Mbeki». Sono in tutto tre le lettere che inchiodano il Sudafrica.

IL VOTO DEL 2004 Il Mondiale 2010 viene assegnato il 15 maggio 2004 a Zurigo e il voto dice: Sudafrica 14, Marocco 10, Egitto 0. Nell’inchiesta dell’Fbi, Danny Jordaan, capo della federcalcio sudafricana, ha ammesso che il suo paese pagò 10 milioni. Tre versamenti alla Fifa nel 2008 (4 gennaio, 1 febbraio, 10 marzo). Ufficialmente, era un contributo di solidarietà alla Concacaf per lo sviluppo del calcio nei Caraibi (33 federazioni minuscole per le quali Blatter ha sempre avuto un occhio di riguardo: votano tutte...). In realtà, sono soldi finiti nelle tasche di Jack Warner — l’ex n. 2 della Fifa, travolto dallo scandalo — e di due delegati per comprare i loro voti. Anche il Marocco avrebbe offerto tangenti: ma a Warner “solo” un milione, non poteva competere. Per la Bbc, Jack avrebbe investito 4,8 milioni a Trinidad in una catena di supermercati e speso 1,6 milioni con la carta di credito. C’è anche un prelievo da 360 mila dollari effettuato da persone riconducibili a lui.

IL DOSSIER IGNORATO La corruzione era emersa già cinque anni fa, da un’inchiesta del Sunday Times: i cronisti, sotto copertura, avevano registrato un incontro con Ismail Bhamjee, nato in Botswana, all’epoca nell’esecutivo Fifa (poi beccato a rivendersi i biglietti del mondiale tedesco, come un bagarino qualunque). Nel video Bhamjee rivela: la corsa al 2010 l’aveva vinta il Marocco per 2 voti, l’esito fu stravolto dalle tangenti. Offerte sia dal Sudafrica che dal governo di Rabat, che, però, aveva minori disponibilità. Il dossier fu spedito alla Fifa nell’ottobre 2010. Era sul tavolo di Blatter, è scivolato in un cassetto. Pure qui, Sepp sapeva.

RUSSIA E QATAR A RISCHIO Nell’inchiesta si ipotizza una tangente da 1,2 milioni per il Mondiale 2022 in Qatar. Domenico Scala, presidente vicario della Fifa, avverte: «Se emergeranno le prove di voti comprati per i mondiali alla Russia e al Qatar, le assegnazioni saranno annullate ». Scala nega però che Blatter sia indagato: «Non so nulla in merito, sarei stato informato». E in Germania, Dagmar Freitag, capo della commissione parlamentare sport, chiede alla Merkel e al ministro dell’interno de Maizière di rendere pubblici i documenti della candidatura del 2006.

IL PALLONE DI MOU Nulla appare limpido, degli eventi marchiati Fifa. Persino il Pallone d’oro, divenuto roba di Sepp dal 2010: adesso votano un ct, il capitano e un giornalista per ogni nazione, anche quelle minuscole. Rischio corruzione altissimo, come il livello dei sospetti. José Mourinho rilancia vecchie accuse: il titolo di miglior tecnico, nel 2012, spettava a lui, non a Del Bosque (che vinse col 34,5% dei voti contro il 20,4%). «Ero uno dei tre finalisti — dice Mou — arrivai secondo a pochi punti dal primo, mi sembrava normale. Invece avevano cancellato i voti per me. Un mio ex giocatore mi chiamò per dirmi che il suo voto nell’elenco ufficiale risultava diverso. Lo stesso mi dissero due ct. Chi ha cambiato il voto? La Fifa? Le federazioni? I drammi sono altri, ma in quel momento ho detto: è accaduto qualcosa».