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La penna degli Altri 07/06/2015 15:29

Luis Enrique: «Coppa meritata ma mi dispiace per Buffon e Pirlo»

AS Roma's Spanish coach, Luis Enrique, g

CORSERA (F. MONTI) - Implacabile. La forza del è nei numeri: ha vinto le ultime 4 finali di disputate (2006, 2009, 2011 e 2015); è la prima squadra a realizzare il triplete per due volte; delle 60 partite della stagione, ne ha vinte 50; è andato in vantaggio con Rakitic dopo 16 passaggi e un tiro, un’azione alla quale hanno preso parte 9 giocatori di movimento (tutti tranne Suarez); Iniesta è il primo giocatore a servire un assist in 3 finali. Entra nella storia Luis Enrique, che non andava bene alla Roma e che aveva rischiato l’esonero 5 mesi fa, quando aveva tenuto in panchina e aveva perso con la Real Sociedad (1-0). È stato bravo a riprendere in mano la situazione, ricomponendo la frattura con la Pulce, così come è stato abile a rimettere in strada la squadra, dopo l’1-1 di Morata: «Sapevamo delle difficoltà che avremmo incontrato, perché la è una squadra complicatissima e fenomenale. Siamo campioni d’Europa con merito, visto come siamo ripartiti e abbiamo gestito bene la palla; abbiamo sofferto quello che c’era da soffrire e ce l’abbiamo fatta. Dispiace per grandi giocatori come Buffon e Pirlo, per loro era un’opportunità unica. Quando ho iniziato con il , non avrei pensato di arrivare così in alto, ma quando lavori bene, la speranza c’è. Le critiche che ho ricevuto non mi interessano, quello che conta è essere entrati nella storia del club. Saluto i miei amici rimasti a Roma che saranno contenti; ora possiamo festeggiare; al futuro penserò più avanti».

Che resti al non è scontato. Iniesta ha assicurato che «ci sono tutte le motivazioni per vincere altri trofei nella prossima stagione», ma il più felice della compagnia è apparso Neymar. Aveva sognato un gol a Buffon e l’ha segnato, anche se a giochi fatti: «È una grande festa. La è una vera squadra, ha grande qualità e forza. Abbiamo fatto i gol e per questo abbiamo vinto. È una da dedicare a tutti, in particolare a noi, al nostro allenatore e alle nostre famiglie».

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