La penna degli Altri 25/06/2015 14:01
Jasse Fioranelli addio alla Lazio. Sceglie la Roma
CORSERA (A. ARZILLI - G. PIACENTINI) - Jasse Fioranelli, dalla Lazio alla Roma. Nel 2009 suo papà Vinicio, noto agente Fifa che in passato aveva collaborato con la Lazio di Sergio Cragnotti, tentò la scalata alla Roma, allora di proprietà della famiglia Sensi. L’operazione si dimostrò un bluff e non riuscì perché il gruppo che rappresentava, la Fio Sports, era privo di capitali, circostanza che due anni dopo portò al suo arresto, in Austria, con l’accusa di aggiotaggio. Sei anni dopo un altro Fioranelli potrebbe approdare a Trigoria e vestirsi di giallorosso: si tratta di Jesse, che di Vinicio è il figlio.
Negli ultimi anni ha lavorato nella Lazio, con il ruolo di match analist; in più aveva il compito di relazionare l’allenatore biancoceleste sulla squadra che la formazione biancoceleste avrebbe affrontato nel turno successivo. Quando c’era da mandare in avanscoperta qualcuno, insomma, toccava a lui. A volerlo a Formello fu Pektovic, che lo aveva conosciuto in Turchia quando Jesse lavorava per il Samsunspor, ma sia Reja sia Pioli lo avevano inserito nei rispettivi gruppi di lavoro, con cui Fioranelli junior si era inserito alla perfezione.
Un po’ meno idilliaco il rapporto con il presidente Claudio Lotito, con cui la situazione è precipitata nei giorni scorsi quando si è trattato di rinnovare il contratto in scadenza. Nessun accordo, né sulla durata né sui soldi, con Jesse che ha deciso di togliere il disturbo e si è cominciato a guardare intorno. La ricerca è durata davvero poco e Fioranelli non ha dovuto fare troppa strada per trovare una nuova occupazione: sono bastati pochi chilometri, quelli che separano Formello da Trigoria, una strada percorsa nel recente passato da più di un addetto ai lavori. L’ultimo, in ordine di tempo, è stato il preparatore atletico Rongoni, voluto da Garcia che ci aveva lavorato insieme in Francia, ma additato come uno dei colpevoli del crollo della seconda Lazio di Pektovic. Purtroppo per i tifosi giallorossi, alla Roma non ha fatto meglio e sono stati in tanti – in primis il presidente James Pallotta – a ritenerlo responsabile dell’errata preparazione atletica che ha condizionato la stagione romanista, e che gli è costata il posto.
L’arrivo di Jesse Fioranelli potrebbe andare in conflitto con un altro dei fedelissimi di Rudi Garcia, cioè Simone Beccaccioli, definito dallo stesso tecnico francese come un «giovane prodigio e un genio nel suo campo», che è più o meno lo stesso di Fioranelli jr. Un ridimensionamento di Beccaccioli, se ci sarà, potrebbe essere letto come l’ennesimo messaggio a Garcia, sempre più «semplice» allenatore e sempre meno manager, dopo che James Pallotta ha azzerato completamente lo staff medico, mettendo dei suoi uomini nei ruoli di maggiore responsabilità. Toccherà a Walter Sabatini farli coesistere nello stesso gruppo di lavoro. Impresa probabilmente più semplice rispetto a quella di togliergli di dosso la patente di ennesimo laziale entrato dentro Trigoria. Una patente che dalla parte dei tifosi romanisti è vista come un marchio indelebile e che, c’è da starne certi, alla prima occasione sarà rinfacciata a Fioranelli junior. Ma questo, probabilmente, lo ha già messo in preventivo.